31.12.02

Lo diceva Italo

Negli anni Sessanta, alla fine de Le Citt� Invisibili, Calvino scriveva di San Francisco, dove sar� tra una settimana per il MacWorld.

Il Gran Kan possiede un atlante in cui sono raccolte le mappe di tutte le citt�: quelle che elevano le loro mura su salde fondamenta, quelle che caddero in rovina e furono inghiottite dalla sabbia, quelle che esisteranno un giorno e al cui posto ancora non s'aprono che le tane delle lepri.

Marco Polo sfoglia le carte, riconosce Gerico, Ur, Cartagine, indica gli approdi alla foce dello Scamandro dove le navi achee per dieci anni attesero il reimbarco degli assedianti, fino a che il cavallo inchiavardato da Ulisse non fu trainato a forza d'argani per le porte Scee. Ma parlando di Troia, gli veniva d'attribuirle la forma di Costantinopoli e prevedere l'assedio con cui per lunghi mesi la stringerebbe Maometto, che astuto come Ulisse avrebbe fatto trainare le navi nottetempo per su per i torrenti, dal Bosforo al Corno d'Oro, aggirando Pera e Galata. E dalla mescolanza di quelle due citt� ne risultava una terza, che potrebbe chiamarsi San Francisco e protendere ponti lunghissimi e leggeri sul Cancello d'Oro e sulla baia, e arrampicare tramvai a cremagliera per vie tutte in salita, e fiorire come capitale del Pacifico di l� a un millennio, dopo lungo assedio di trecento anni che porterebbe le razze dei gialli e dei neri e dei rossi a fondersi insieme alla superstite progenie dei bianchi in un impero pi� vasto di quello del Gran Kan.

L'atlante ha questa qualit�: rivela la forma delle citt� che ancora non hanno una forma n� un nome.

Nessun commento: