24.9.23

I saw nothing, sir.

COME TUTTE LE domeniche, anche da Budapest, torna Doonesbury di Garry B. Trudeau. Sempre Donald Trump, sempre la passione per il golf, e poi una domanda ingenua per mostrare il re nudo. E non solo, anche per chiedere (in realtà la vera domanda, nascosta sotto gli occhi di tutti) perché la base elettorale continua a credere anche rifiutando quello che ammette lo stesso Trump. Incredibile ammettere non solo l'enormità di quello che il personaggio è riuscito a raggiungere, ma anche la pochezza con cui c'è riuscito.

Money quote: "Oh... sorry, sir. I didn't mean to imply you were an idiot".






17.9.23

No, no, it's just styro-foam.

TORNA COME OGNI domenica Doonesbury di Garry B. Trudeau. Questa volta siamo in piena epopea del costume americano, un modo per disegnare il quadro di come una parte dell'America che supporta Donald Trump percepisca il corso degli eventi (e l'assalto al Campidoglio) ma soprattutto la possibilità velatamente e implicitamente allusa che Trump possa vincere le prossime elezioni.




10.9.23

And we have video?

COME OGNI DOMENICA torna Doonesbury di Garry B. Trudeau. Questa volta il tema è centrale: le elezioni presidenziali e le primarie del GOP, con i Repubblicani che corrono per la carica di vicepresidente nell'inevitabile ticket Trump+1.



3.9.23

Relax girl, we got your back!

TORNA ANCHE QUESTA domenica Doonesbury di Garry B. Trudeau. Una domenica in cui per caso sono molto vicino al palcoscenico preferito dall'autore americano, perché sono nei dintorni di Washington DC, dove viene messa in scena la politica americana. E questa domenica si gioca con il filo della memoria, con le lettere ai lettori e con il cast di personaggi di questa straordinaria opera corale che mostra una parte d'America e la sua pancia sempre in movimento.