31.12.23

An enchanted forest!

COME TUTTE LE domeniche, anche l'ultima domenica dell'anno, torna Garry B. Trudeau con il suo Doonesbury. Le generazioni vanno avanti, il tempo passa anche per la striscia che, secondo me, Trudeau vuol portare avanti in parallelo con la sua vita finché di vita ce n'è. E racconta una storia anche politica: cosa è razionale per la politica e cosa no. E che questa mancanza di razionalità non sia necessariamente figlia dell'ignoranza. Oppure sì, ma non in senso negativo. Perché i bimbi non sono creature ignoranti nel senso di grette e meschine, no?




24.12.23

Merry Christmas, master!

COME OGNI DOMENICA, anche quella della vigilia di Natale, torna Garry B. Trudeau con il suo Doonesbury. Che questa volta lega qualche vecchio filo grazie a Zonker e al suo maestro di surf, e soprattutto racconta a una società sempre più laica (e meno segretamente tale) le contraddizioni che la spiritualità sa far emergere riguardo alle religioni. E questa volta, sarà perché è quasi Natale, ma i disegni sono veramente molto belli.





17.12.23

Let's do this.

COME OGNI DOMENICA Garry B. Trudeau ci dà un angolo della politica e società americane piuttosto particolare. Questa volta il mondo di Doonesbury ruota attorno al paradosso, che serve a spiegare come funziona la macchina del fango, o meglio della caccia alle streghe contro Donald Trump, messa in piedi dai democratici e dalla Casa Bianca. Molto gustoso. Anche perché era un po' che non si vedeva il famoso disegno del portico della Casa Bianca che nel tempo ha costruito un modo diverso di far vedere e raccontare la politica americana. 



10.12.23

Me? I take candy.

TORNA COME OGNI domenica Garry B. Trudeau con il suo Doonesbury, che questa volta fa un altro pezzettino per mettere in scena il mondo delle frodi farmaceutiche e alimentari. Un teatrino divulgativo che serva a ricordare che, ad esempio, l'effetto placebo è semplicemente tale: un effetto placebo. Ci si cura con le medicine, non con la memoria dell'acqua.



3.12.23

No kidding.

TORNA COME OGNI domenica Garry. B. Trudeau. E c'è una coincidenza particolare.

Infatti, sono appena rientrato dagli Usa, dove tra le altre cose in una deliziosa libreria di volumi nuovi e usati a Boston ho comprato per tre dollari una vecchia raccolta di vignette di Doonesbury pubblicate alla fine degli anni Settanta. Una coincidenza perché sia questa tavola domenicale che uno dei fili della raccolta antologia che ho comprato a Brookline è una delle tre basi su cui poggia il lavoro di Trudeau. Si tratta di tre gambe che vengono usate da decenni: una battuta che faccia ridere per ogni tavola o per ogni strip (ci sono eccezioni, ma poche); un graffio alla società americana del momento; un pezzetto della soap opera con la storia della serie sterminata di personaggi della saga a fumetti di Doonesbury. La coincidenza che viene fuori più forte è proprio quest'ultima.

Come nel libretto che ho comprato la vita privata dei personaggi è il vero filo che unisce tutti, qui sotto accade la stessa cosa, quarant'anni dopo. Una bambina e poi donna giovanissima che è cresciuta e diventata madre, e i suoi due neonati che sono a loro volta cresciuti e cominciano a mostrare tratti sempre più formati della loro personalità. 

Cosa c'è di strano? Niente, se non fosse che è un unico per i fumetti sui quotidiani. È incredibile la capacità di Trudeau di calare, con coerenza e metodo, la vita dentro la sua opera. E di venir pagato da cinquant'anni per farlo.