30.10.11

Something Ventured (2011)

UN INTRIGANTE DOCUMENTARIO da non perdere per conoscere la storia della Silicon Valley. Il cuore è nel capitale di ventura.

Traitor! Socialist! Terrorist!

GARRY B. TRUDEAU è sempre in grande forma e ci propone il suo Doonesbury, come ogni domenica.

28.10.11

Bye bye Saab?

HO UNA GRANDISSIMA stima per Saab: mi piace la sua storia, mi piace la sua tecnologia, mi piace il design. Non sono un fanatico di auto, ma penso che siano uno dei vertici "possibili" (non spendi centinaia di migliaia di euro, insomma, e hai una vettura da paura). Insieme a Volvo quelli di Saab secondo me fanno una coppia di opposti perfetta: Alfa e Lancia, Bmw e Mercedes, Dodge e Oldsmobile. Forse anche perché è l'auto di mio padre, chi può dirlo.

Beh, comunque c'è il colpo di teatro: Saab andava parecchio male (come Volvo) e adesso se la sono comprata i cinesi di Pang Da e Youngman (peraltro, anche qui come Volvo). A Volvo il business cinese è andato bene: se l'autorità svedese dà il disco verde, potrebbe andare bene anche a Saab.

Però: se la sono comprata i cinesi. Messa così è terribile. Cosa vuol dire però che se la sono comprata i cinesi? E cosa vuol dire "i cinesi"? Più sono le volte che vado in Cina, più mi formo l'idea che il cambiamento stia passando da là. Aziende, imprenditori, storie diverse, persone che emergono dalla massa indistinta. Ovviamente non sono l'unico a pensarlo, ho anche amici che sono andati a vivere a Pechino come una volta si andava a vivere a New York o a Los Angeles: in cerca di fortuna. Eh già, credo proprio che venti anni fa avrei fatto anche io così.

27.10.11

26.10.11

Maiden flight

IL POSTO DOVE dovevo essere oggi non era nella fetida Milano - fetida perché stanno facendo i lavori alla fogna vicino a casa mia e stamani quando sono andato a prendere il caffè in realtà ho preso una zaffata di odori stomachevoli - ma in Giappone. Sì, perché ha fatto il suo primo volo commerciale del Boeing 787.

È un volo di ANA, il cliente di lancio dell'apparecchio più innovativo e più "in ritardo" degli ultimi venti anni. Per la precisione è si trattato del volo NH7871 (furbacchoni!) da Tokyo Narita (NRT) a Hong Kong internazionale (HKG). A bordo, racconta la stampa presente allo storico evento (e a me è questo che mi brucia…), i soliti VIP, autorità, gente dell'azienda e pure qualche passeggero pagante, si spera. Dev'essere stato divertente! Mannaggia!

23.10.11

Segnali

CI SONO DEI segnali, anzi uno in particolare, che lascia intuire che Luca Sofri abbia letto in anteprima e fatto l'introduzione alla biografia di Steve Jobs in uscita domani. O, se non altro, che l'abbia solo letta in anteprima. Si deduce dal disinvolto accenno alla fine di questo post a un particolare che non avevo ancora sentito nel caos di anticipazioni dei giorni scorsi.

Money Quote: Poi siamo andati sopra il Duomo, che è un esempio invece straordinario di quando si facevano le cose bene. Steve Jobs racconta nella sua biografia che suo padre gli ha insegnato che quando si dipinge un armadio si deve dipingere bene anche la parte posteriore, quella che non vede nessuno. Perché si fanno le cose bene.

Blood-sucking-scum

TORNA COME OGNI domenica, sempre più arrabbiato, Doonesbury di Garry B. Trudeau. Occupy Wall Street?

22.10.11

Omaggio a Kai Tak (1925-1998) [Checkboard...]

PURTROPPO NON SI può fare l'embedding del video. Però lo trovate qui. Ne vale decisamente la pena!



Qui parecchie cose belle (direi molto belle) sul vecchio aeroporto di Hong Kong.

Linux Day

SE AVETE BISOGNO di ricompilare il vostro kernel, è oggi è il giorno adatto.

Ambiziosi progetti

DEVE ESSERE QUALCOSA che c'è nell'aria da qualche mese, o forse sono solo io. Comunque, sto coltivando ambiziosi progetti. Alcuni già in corso di realizzazione.

Ad esempio: questa che si conclude è la settimana numero 42 dell'anno (!). A gennaio ho deciso che avrei letto in media un libro alla settimana. Oggi, secondo Anobii, sono arrivato a 37. Lieve ritardo da non sottovalutare ma recuperabile. Considerando che ho avuto due settimane incasinate ma adesso sono fresco e mi sto smazzando un po' di libercoli. L'anno scorso, per dire, alla fine ho letto 36 libri in tutto. (Lo so, lo so, sono statistiche del cavolo, e considero libri anche un paio di graphic novel parecchio lunghe, però sono divertenti).

Soprattutto: sto lavorando alla rimessa a posto delle mie carte (documenti di tutti i generi) che è prodromo della messa in ordine delle mie carte digitali. E per carte digitali intendo tutto. Non butto mai via niente, ho fatto varie migrazioni da computer a computer ma rimanendo sempre sulla stessa piattaforma (Mac) da venti anni a questa parte. Le carte digitali sono sparpagliate su decine di Cd, Dvd e HD. L'opportunità che si genera adesso è quella di poter mettere tutto in un posto solo e cominciare a eliminare i doppioni, organizzando in maniera sensata il resto. Per adesso siamo nella fase di "collection" dei dati. Oltretutto, devo ancora "clonare" i dischi dei due vecchi Mac (un LcIII e un desktop G3 233 beige) che ho a Firenze.

L'obiettivo è ambizioso. Adesso che ci sono le nuvole, i dischi in raid e nas (Qnap o Drobo, per intendersi, ma anche tanti altri), i servizi di hosting... Si possono fare cose meravigliose. Archiviare in modo che il contenuto sia sempre raggiungibile, taggare in modo che sia facilmente raggiungibile, organizzare in modo che sia flessibile e fruibile su macchine diverse. Si apre un'era interessante, se si fa un po' di ordine...

Sono in ritardo, l'ammetto. Avrei voluto arrivare all'equilibrio delle carte digitali l'estate passata per poi procedere a smaterializzare più documenti e carte fisiche che posso, creare un regime nuovo in cui anche molte riviste e contenuti vari vengono digitalizzati e archiviati. Pensate a come si alleggerirebbe la mia libreria in casa se potessi far fuori un sesto, un quinto dei libri, quelli più inutili, trasformandoli in libri digitali. E gli archivi di riviste?

Parlando delle quali. Sono un accumulatore seriale di riviste. Ne compro tantissime, prendo anche molte di quelle gratuite che danno sugli aerei e negli aeroporti. Mi piacciono. Nel tempo ho iniziato ad accumularle prima per leggerle, poi per guardarle (grafica, impaginato, soluzioni estetiche) infine per seguirle. Mi dico che è per motivi di lavoro (dopotutto, ne ho progettate e dirette alcune), che è per restare al passo. Fantasie anale-ritensive. Adesso devo rallentare il passo, oppure cercarmi una casa più grande. Ovviamente non è possibile. Buttarle sarebbe un peccato. Cominciamo a digitalizzarne qualcuna e a smettere di accumularle e comprarle.

Posso tagliarne via tantissime di vario genere. Alcune le compro sempre, da anni e sono a scaffale. Quattro in particolare sono in ballo. Wired americano, che compro da una vita, Limes, che compro dal primo numero del 1989, Edge, che compro in maniera quasi sistematica da anni, Monocle, che compro con crescente piacere dal primo numero. La risoluzione per il prossimo anno? Taglio Wired ed Edge. Metto in guardia Limes (se nei mesi successivi non lo seguo più, lo taglio definitivamente) e continuo a comprare con piacere Monocle.

L'anno scorso ho tagliato altre tre o quattro riviste (New Yorker, IL, Flight International e Airliner World, mentre Diario ha chiuso da un paio d'anni). Rimangono i libri e poco altro: prendo da quando sono adolescente tutti i mesi tutti gli Urania che escono in edicola.

Taglio, taglio, taglio. E nonostante tutto, è sempre troppo. Bisogna ridurre all'essenziale. Ce la posso fare. O no?

21.10.11

Un visionario

NON SAPREI ALTRIMENTI come definirlo. Eravamo in pochi ad aver capito...

Money Quote: Anche il nuovo iCloud di Apple cambierà il modo di utilizzare l’iPad. Una volta che le foto e i documenti si sincronizzeranno perfettamente su tutti i nostri dispositivi, tenderemo a usare il dispositivo più prossimo a noi. Si potrebbe iniziare la scrittura delle specifiche di un progetto sul computer di casa, ritoccarle un po’ con l’iPhone in treno, usare l’iPad al lavoro per parlarne e modificarne il piano, finendo poi la sera sul divano. E tutto andrà fondendosi insieme. Lo stesso vale per le immagini: grazie a iCloud, si scatterà l’immagine dall’ iPhone per poi modificarla sullo schermo più grande dell’iPad prima di pubblicarla in un articolo. L’iPad (e i tablet in generale) stanno per rivoluzionare il modo di lavorare. Non sono solo dispositivi dedicati al consumo, anche se questo è l’utilizzo principale che se ne fa. Sono altro che ancora non vediamo perchè non è stato ancora esplorato il reale potenziale di questo strumento.

(13 luglio 2011)

19.10.11

Il salto dello squalo di AMD

GENTILE GIORNALISTA,

AMD annuncia la nomina di Mark Papermaster a nuovo Senior Vice President e Chief Technology Officer.


Papermaster. Me lo ricordo. Lavorava a Ibm. Apple lo volle fortemente, nel 2008, ma una volta assunto saltò fuori che aveva firmato un accordo di non competizione e rimase "fermo" (stipendiato da Apple ma impossibilitato a lavorare) per un anno. Doveva sostituire Tony Fadel come capo del team iPod-iPhone. Steve Jobs entra per la seconda volta in congedo per malattia (sta facendo il trapianto di fegato). Papermaster arriva a lavorare sul lato hardware di iPhone 4, e probabilmente è lui a prendere le tipiche "scorciatoie" disprezzate da Apple e praticate invece da molte altre aziende, scorciatoie tali da portare al famigerato "antennagate". Responsabilità tutta sua? Probabilmente no, però il New York Times era abbastanza convinto di sì.

In ogni caso viene licenziato in tronco poche settimane dopo il lancio di iPhone 4 e il casino mediatico dell'antennagate, si dice Steve Jobs non ne volesse neanche sentir parlare. Rimane fermo pochissimo, perché va a Cisco che non vede l'ora di farlo entrare e poi di liberarsene. Adesso sbarca al vertice di AMD, riportando direttamente al Ceo Rory Read e con la pesante responsabilità di "supervisionare la produzione ingegneristica e le funzioni di ricerca e sviluppo (R&D), nonché lo sviluppo dei prodotti". In una frase: se sbaglia lui, AMD è fottuta.

Si accettano scommesse: 12 mesi e fanno tilt?

Joining the march

QUALCOSA STA SUCCEDENDO, là fuori. Qualcosa di inedito. Gli indicatori sono tutti fuori scala. Ma cosa succede? Mancano i sensori per registrarlo completamente e soprattutto il programma per capirlo.

18.10.11

Una poltrona in prima fila

SE SIETE APPASSIONATI di diritto commerciale e non riuscite a resistere alla tentazione di seguire un bel match giuridico in tribunale sul tema della proprietà intellettuale e dei brevetti, la vertenza "Apple contro Samsung e il resto del mondo" dovrebbe essere molto frustrante per voi. Perché sui giornali italiani (e la maggior parte della stampa generalista) appaiono le traduzioni dei comunicati stampa e strane interpretazioni di quel che i giudici dicono, al posto delle azioni legali e delle decisioni giuridiche.

Peccato. Anche perché, soprattutto da parte di Samsung, c'è parecchio fumo e poco arrosto. Anzi, parecchie PR e poco arrosto. La tanto annunciata causa contro Apple depositata al Tribunale di Milano, ad esempio, ancora nessuno l'ha vista... E in ogni caso, in punto di diritto di cosa discutono? Quali argomenti a favore dell'una e dell'altra parte? Quali brevetti, quali strade giudiziarie, quali strategie? Nessuno che ne parli chiaramente e correttamente.

Dunque, se volete seguire qualcuno che a quanto pare è parecchio ferrato e pignolo, potete fare riferimento a FOSS Pantens, che in questa fase non sta deludendo per niente...

A couple of hours ago, Samsung claimed to be "counter-attacking Apple again" with preliminary injunction requests in Australia and Japan, targeting the iPhone 4S. The Syndey Morning Herald just reported on the kinds of patents Samsung is asserting. I also recommend itnews.com.au's (even more detailed) article.

Based on the assertions Australian media report, I believe Samsung's attack on the iPhone 4S in Australia is doomed to fail because it relates to three patents declared essential to the 3G telecommunications standard.

"iPhone 4S è una delusione"

NEL PRIMO GIORNO di prenotazioni iPhone 4S aveva toccato il milione di ordini. Nel primo fine settimana di vendita, limitata ad alcuni paesi (Italia esclusa), sono stati commercializzati 4 milioni di apparecchi. È una crescita del 135% rispetto al primo fine settimana dell'iPhone 4. Non un singolo analista aveva immaginato che l'iPhone 4S avrebbe venduto più di 3 milioni di pezzi. La stampa aveva in maniera piuttosto uniforme deciso al momento del lancio, due settimane fa, che l'iPhone 4S "è una delusione".

Oh boy, if only...

17.10.11

Cose che dovreste sapere

A QUANTO PARE l'ex Ceo di Google, il veterano Eric Schmidt, sta per uscire con un suo libro. Si tratta di una cosa intitolata Empire of the Mind e scritta a quattro mani con Jared Cohen. La cosa ancora più interessante è che c'era un altro libro con lo stesso titolo che è stato pubblicato sei anni fa: scritto dal canadese Michael Strangelove (ma che nome interessante!), parla di pirateria digitale e movimenti anti-capitalistici. Andrebbe cercato, direi. Bella anche l'idea, ripresa da Churchill ma parecchio più vecchia, degli "empires of the mind" di cui sarà il mondo del futuro.

Invece, parlando di libri (virtuali, in molti sensi) che diventano film, va segnalato che a quanto pare Rome Sweet Rome verrà trasformata in un film. Cos'è RSR? È una crowdfiction di tutto rispetto. Il presupposto: ce la può fare un solo battaglione dei Marines americani (una Marine Expedictionary Unit, come quelle spedite in Afghanistan e Iraq, per intendersi) a distruggere l'intero Impero romano? Leggere per credere...

Infine, se volete cercare di risparmiare sulla spesa in vestiti in questi tempi di crisi, cosa meglio che far durare di più quelli che già avete? Un'ottima idea da economia della decrescita. Qui undici idee e nei commenti altre tre o quattro.

Money Quote:

* To keep clothes smelling fresh, hang them out in the sun, and make sure that you do not hang your clothes to close next to each other. Otherwise no air can flow through, and you have stinky clothes.

* Always hang coloured clothes inside out when hanging them in the sun.


Page 23

DA PAURA

16.10.11

Almost there...

COME OGNI DOMENICA, Doonesbury continua ad uscire, per bontà del suo autore, Garry B. Trudeau.

15.10.11

The last time I saw Steve Jobs

INCANTEVOLE, PICCOLA STORIA

Money Quote: I worked at Apple from April of 1999 through July of 2011. I've never written publicly about that experience, but I wanted to share a little moment that will always be with me, even though it's not of any great significance.

12.10.11

$h*! My Dad Says (2010-2011)

HO FINITO DI guardare l'unica stagione di $h*! My Dad Says, 18 puntate che ruotano attorno a un giovane giornalista senza lavoro che è costretto a tornare a vivere con l'anziano padre (separato), interpretato da William Shatner. Divertente e piacevole, ma la mia è una opinione minoritaria, perché l'hanno terminato alla fine della prima stagione. Meglio: così non devo aspettare nuove puntate...

10.10.11

Still

JOHN LILLY, EX Ceo di Mozilla (funzione nella quale ho avuto occasione di conoscerlo) e varie altre cose tra cui ex dipendente di Apple, scrive il suo ricordo su Steve Jobs. Vale assolutamente la pena di leggerlo. E c'è uno snodo importante, al di là dell'aneddotica.

Money Quote:

Still.

I’m a little uncomfortable with the outpouring of sentiment about people who want to be like Steve. There’s a sort of beatification going on that I think misses the point. He was never a nostalgic man at all, and I can’t help but feel like he would think this posthumous attention was, in a lot of ways, a waste — seems like he’d have wanted people to get back to inventing.

On Twitter yesterday Naval nailed it, as he often does: “I never met my greatest mentor. I wanted so much to be like him. But, his message was the opposite. Be yourself, with passionate intensity.”

Pixar

PIXAR RICORDA STEVE Jobs. Perfetto.

Un milione di iPhone 4S

APPLE SEGNALA CHE nelle prime 24 ore di disponibilità ha ricevuto un milione di ordini di acquisto per l'iPhone 4S. Il precedente modello si era fermato quota 600mila.

Come hanno sostenuto molti miei colleghi, l'iPhone 4S delude e non avrà successo perché è solo una versione aggiornata del precedente telefono.

Oh boy, if only...

9.10.11

But what?

OGGI MI PARE che sia domenica. È confortante sapere quindi che Garry B. Trudeau e il suo Doonesbury ci sono.

Cose pietose

ADESSO CI SONO anche le coppie di cretini che salgono su un palco a proiettare video di Steve Jobs a Stanford e a improvvisare elegie funebri. Poveri narcisisti incapaci.

7.10.11

È arrivato il momento di fare le nostre scuse a Tim Cook

HO TROVATO QUESTO articolo di Rory Cellan-Jones della BBC. Racconta con straordinaria coincidenza quello che è successo anche a me. La notizia della morte di Steve Jobs trovata a tarda notte, 36 ore di lavoro ininterrotto, decine di cose da scrivere, interventi in radio e tv. Alla fine, solo adesso ho tempo di fermarmi e pensare a quel che è successo. E mi rendo conto di quanto il nostro giudizio su Tim Cook e la sua presentazione, poche ore prima l'annuncio della morte di Jobs, sia stata falsato. Pensavamo Cook fosse freddo, a tratti "bollito" su quel palco. Invece c'era tutta un'altra storia che stava andando avanti dietro le quinte

Money Quote: I called it a "dull debut", for Tim Cook, and said the verdict was that he must do better. But it is now clear that it was completely unfair to judge him on that performance in those circumstances or draw any conclusions about Apple's future under his leadership.

A proposito, Rory scrive anche un'altra cosa che mi ha colpito molto.

When I was woken with the news in the early hours yesterday, I went straight to Apple's website. It featured nothing but a simple black and white image of Steve Jobs, and the caption 1955-2011.

The simplicity and beauty of the design in that familiar font made a fitting tribute to a man who believed so passionately that form mattered as much as function. It was also quite extraordinarily moving.

That a corporate website should bring a lump to your throat might seem outlandish. But that is what Steve Jobs achieved with Apple - he inspired emotion about functional products by making them beautiful.

6.10.11

Un ricordo di Steve Jobs

Negli ultimi dieci anni ho seguito per lavoro Apple da vicino, incontrando i suoi vertici e più volte lo stesso Steve Jobs. Ho visto l'azienda crescere in maniera straordinaria e il leader carismatico diventare un'icona culturale, un personaggio capace di suscitare letteralmente un profondo amore o un altrettanto profondo fastidio. A San Francisco, ai piedi del palco del Moscone Center dove lo scorso luglio ha tenuto il suo ultimo keynote, mi è rimasta negli occhi però un'immagine molto privata di Steve Jobs.

L'uomo, ancora una volta visibilmente affaticato e smagrito dalla malattia, dopo aver presentato le novità della giornata è sceso dal palco, si è avvicinato alle prime file degli spettatori ed ha appoggiato quasi con timidezza la testa sulla spalla della moglie Laurene. Un gesto di affetto durato pochi secondi che oggi abbiamo capito essere in realtà la ricerca di conforto dopo il commiato silenzioso, segreto, dal suo pubblico. Forse sperava di no, ma quel giorno Steve Jobs in qualche modo sapeva che non sarebbe mai più salito sul palco davanti al suo pubblico per stupire ancora una volta il mondo. Pochi giorni dopo ha passato il testimone a Tim Cook e poi, ieri, è morto.

È morto Steve Jobs

QUI SENZA PAROLE. Qui invece il mio pensiero.

4.10.11

Cosa succede a Cupertino?

A PRIMA VISTA sembra che sia una Caporetto: i ragazzi di Apple, privi di Steve Jobs, spingono, s'impegnano, ma non riescono a incantare. Ma è davvero così?

La nuova Apple di Tim cook sembra essere meno avvincente di quella di Steve Jobs. E lui, il fondatore, non ha fatto neanche una chiamata in FaceTime. Ma la realtà quale è?

Diversa, a quanto pare. C'è stata un po' di confusione, si sono viste voci accavallarsi, tutti erano un po' emozionati e forse è mancata la sintesi dialettica di Steve Jobs, capace di ripetere senza annoiare e di incantare senza avere in realtà molto in mano.

E proprio qui sta la differenza. Perché la Apple di Tim Cook (per adesso) non emoziona forse come quella di Steve Jobs. Non trasforma i prodotti in rivoluzioni, ripete le specifiche provocando un po' di noia, certo. Ma mette anche in pista la vera rivoluzione. I nuovi prodotti cominciano ad essere qualcosa che il mercato deve continuare a inseguire.

La voce digitale di Siri è inedita nel mondo dei prodotti per il largo mercato. Le soluzioni iCloud sono solide e di tutto rispetto. Il vero miracolo di Apple è nelle parole che Tim Cook ha ripetuto all'inizio e alla fine: hardware, software e servizi sono di un livello superiore. Ma il vero segreto è la capacità di integrare il tutto.

Questa è la ricetta magica di Apple. Tim Cook l'ha capito e sta facendo le mosse giuste. L'iPhone è al 5% del mercato dei telefoni cellulari, un risultato mai visto da nessun telefonino, smart o non smart. Il futuro non è compromesso.

Il problema dell'opposizione: è snob e demonizza

COME ALTRO SPIEGARE questa barzelletta?

Un tizio entra
in un bar super tecnologico per bere qualcosa.
Il barista è un robot e prima
gli chiede qual è il suo quoziente d'
intelligenza:
“150” è la risposta.

Allora il robot gli serve un whisky di malto di 16 anni, e inizia
a parlargli del riscaldamento del globo, dell ’interdipendenza
ambientale, di
problemi di meccanica quantistica, nano tecnologie ecc...
l’ uomo incuriosito
decide di testare ancora il robot.

Ritorna il giorno dopo ed il robot, gli
domanda qual è il suo quoziente d' intelligenza.
l' uomo risponde
“90”

Allora il robot gli serve una birra, e inizia a parlargli di
calcio, di donne, dei suoi piatti preferiti ecc..


Sempre più intrigato, il
tizio ritorna ancora nel bar il giorno dopo, ed il robot gli
richiede qual
è il suo quoziente d' intelligenza.
Il tizio risponde “40”

Allora il robot gli serve un
Tavernello nel cartone e poi gli chiede:

“Allora? , si vota Berlusconi anche stavolta, eh ???”


Naturalmente, è tutta colpa di Berlusconi, sia chiaro, che ha abbrutito l'opposizione in questo modo.

3.10.11

Apple Store Hong Kong

IN ATTESA DELLE notizie di domani (vado a seguire gli eventi per voi), un occhio alla recente inaugurazione dell'Apple Retail Store di Hong Kong. Caciaraoni alla Aiazzone anche loro? ;-)

2.10.11

Any way to check? Before going public?

IL NOSTRO AMATO Doonesbury torna, grazie a Garry B. Trudeau, anche questa domenica.

1.10.11

Terra Nova (pilota stagione 01)

LA SERIE DI fantascienza che dovrebbe cambiarci la vita, o se non altro riempire il vuoto lasciato da Battlestar Galactica, viene via un po' noiosetta. La storia è semplice: il mondo del futuro (2149) è super inquinato al punto che la gente ha bisogno della mascherina per camminare fuori. Sembra un problema irrisolvibile, poi qualcuno scopre il modo di viaggiare nel tempo e i nostro eori - la Famiglia Etica - finiscono a 85 milioni di anni di distanza dal tempo in cui vivono.


La partenza è lenta e costruisce personaggi da sit-com sulle famiglie buone ma a rischio. La sfiga arriva dopo. Quando finalmente comincia la parte nel "passato" e ci troviamo in una roba a metà tra Jurassic Park e Avatar. Il capo della stazione nel passato è per di più l'attore che ha fatto il cattivo proprio di Avatar (sfiga eh?). La storia è incasinata come può esserlo una puntata di OC mescolata a una di Sulle strade della California e Mad Max che ha subito un trapianto genico con il fantasy di stampo dinosauristico. Modo cervellotico per dire: tutto molto già visto. Compresa la super-cervellotica congiura che emerge alla fine.

Poi lo guardo lo stesso, per carità, ma ora come ora direi che non ci siamo. Viene voglia di fare "avanti veloce" per arrivare prima alla fine dei 120 minuti del pilota...

Pan Am (pilota stagione 01)

C'È QUESTA IMMAGINE che disturba, fin dall'inizio: è il 1963, la cinepresa si muove lenta, in un volo virtuale che fa vedere l'esterno del mitico terminal 3 "Worldport" di Pan Am all'aeroporto internazionale di New York (doveva ancora essere battezzato JFK: succederà il 24 dicembre 1964, quando il presidente Usa era morto da appena un mese, ma la torre di controllo a un certo punto già parla di "JFK Center" anziché "Idlewild" come dovrebbe). Nel lungo piano-sequenza iniziale ci sono alcuni Boeing 707 parcheggiati sotto il sole che tramonta (o albeggia, chissà) mentre suona una vecchia canzone di Nat King Cole, "Around the world I've searched for you". La cinepresa entra nel terminal, tutto lucido, nuovo e popolato di gente da gente presa da un film in bianco e nero che per magia è appena diventata a colori. E che colori. A questo punto, arriva l'immagine che disturba, la vedete qui sotto. Un ragazzino guarda incantato il muso di un 707, poi si gira e un comandante d'aaereo che passa lo saluta come la pubblicità di un dentifricio o di una gomma da masticare.


Benvenuti a Pan Am, la nuova serie televisiva di Abc. È tutto nuovo, tutto colorato, tutto perfetto: anche troppo. Niente cartacce, la gente è vestita come manichini, la sensazione è che Mad Men non c'entri nulla se non che è ambientato più o meno in quel periodo. Niente denuncia sociale, niente politicamente scorretto, niente che viene dall'analisi sociale del nostro tempo, niente trama troppo complessa. Anzi, spazio alla fantasia. Pan Am è un bel polpettone, tecnicamente fatto molto bene anche se le attrici sono un po' scarsine (sì, anche Christina Ricci), con sotto-plot di matrimoni andati a monte, spionaggio, una "nuova specie di donna" che emerge nella "jet-age" francamente dimenticabili.

Ci anche sono un po' di errori, poi. Oltre alla torre di controllo che parla di "JFK Center". C'è anche il comandate che decolla facendo tutto lui: timone e motori, per di più dando pure una lunga occhiata complice al suo co-pilota (che non dice niente, non legge una velocità a pagarlo, così come l'inutile ingegnere di bordo). È il viaggio inaugurale del clipper Majestic (fortunatamente Pan Am non ha mai battezzato così un aereo) e il primo dettaglio del difficile decollo vale già un capitolo a se stante. Vediamo una sintesi: sono sbagliati per eccesso. Ecco perché.

I 707 hanno avuto due motorizzazioni: la prima sino al 1961 con i 707-121 aveva vecchi motori turbofan di Pratt&Whitney che iniettavano acqua nel compressore per raffreddarlo, soprattutto durante il decollo. Sono riconoscibili, tra le altre cose, per la terminazione a lobi chiamata "daisy petal", quella che si vede qui sotto e che direi che è parecchio inconsueta. Gli aerei solitamente non sono fatti con motori così.


Siccome il clipper del telefilm era stato consegnato "nuovo di pacca" (si parla più volte di viaggio inaugurale, che peraltro non sarebbe mai stato affidato a un capitano di nuova nomina, il quale peraltro o pilota o tiene la radio), si tratta di sicuro uno dei primi 707-321 consegnati a Pan Am e la motorizzazione poteva essere solo quella più tradizionale dei JT3C e successivi. Cioè, niente lobi "daisy petal". Però nel telefilm hanno scelto proprio quello scarico, che deve aver colpito perché fa tanto "retrò". L'immagine è bella, fa sognare, colpisce (anche se le fiamme sono un filino troppo evidenti, mica è un caccia in overboost) ma storicamente non mi pare proprio reale.

Alla fine, Pan Am è sostanzialmente una soap ambientata in una colorata never-never-land del 1964, dove tutti sembrano usciti fuori da un film di Frank Capra miracolosamente ricolorato. Vale la pena seguirlo? Direi di sì, anche se bisogna operare una sospensione dell'incredulità da coma farmacologico. Peccato, perché è la seconda volta che la televisione americana tira fuori uno show ambientato nel mondo dell'aviazione civile (il primo fu il dimenticabile ma scintillante LAX (2004) del con Heather Locklear e una bellissima sigla girata sulla musica degli ELO, Mr. Blue Sky). Manca approfondimenti, tematiche "pesanti", drammaturgia, effettoni, stimoli. Speriamo non tirino fuori il ditottatore o l'assassino-spia impazzito a bordo dell'aereo.

Pan Am. La brutta copia del bel telefilm che poteva essere.