29.11.02

Piove, quella pioggia gelida che non ti sembra possibile immaginare che un giorno finisca, da quanto tempo ti bagna. Mesi? E' una stagione della vita, che ti lascia il desiderio di stare a casa.
Se accendo la televisione, tra ottomila cuccioli di maiale annegati nell'allevamento, campagne viste dall'elicottero, palazzi che crollano e fiumi tempestosi, sembra l'Apocalisse.
Lo schermo della vita. Vorrei poter vivere in uno dei mondi migliori possibili, magari senza Medio Oriente e senza paura, senza conflitti, senza mezza Italia, buona parte dell'Europa, quasi tutta l'America.

Se la sera sono stanco, la tv non mi soddisfa, Internet � spenta, metto su La7. Mi sembra una cosa trasgressiva, quasi come se silenziosamente remassi contro.

28.11.02

Ah, due punti ancora:
Apprendo con rammarico che il prossimo Tomb Raider (Angel of Darkness) non esce pi� a novembre, dato che oltretutto siamo agli sgoccioli, ma a febbraio. Problemi tecnologici di ingegnerizzazione, come dicono quelli che lavorano nel marketing, oppure crollo di interesse su uno dei fondamentali? Ancora ricordo con rimpiano quell'inverno del '95, io e il mio Saturn, sotto l'enorme televisore Loewe di mio nonno, a scoprire i labirinti del primo appuntamento con Lara Croft.
Poi, il Nokia in prova: cavolo fa delle foto orrende. E la batteria dura veramente poco (meno di due giorni). Per il resto, � un telefono di prima classe! Varr� i soldi che costa? (tanti, BTW).
La prossima settimana si accavalla un'orgia di scadenze da film dell'orrore anni '50.
Tra le altre cose, il fine settimana sfido lo sciopero e il maltempo (oltre allo stato disagiato del mio conto corrente) e al costo esoso di un biglietto Eurostar lascio per due giorni la triste Milano con direzione nat�a Firenze. Ivi, oltre a rivedere i miei, la gatta e pochi altri, cercher� di lavorare. Ma le cose sono sempre pi� complicate di quanto non sembri, e non sar� cos� facile, di sicuro...

Anzich� riflettere sul significato etimologico del termine "deadline", cito Douglas Adams:

"Adoro sentire le scadenze, il rumore che fanno quando mi sfrecciano accanto".
Cos�, girellando sul web per posti noti (mi riferisco a Wittgenstein di Sofri), ho scoperto che non solo tra i miei vicini di casa qui su Blogspot (cio� Blogger) ci sono anche Claudio Sabelli Fioretti (che ho intervistato tanti anni fa, quando dirigeva Cuore) e http://audiblog.blogspot.com/, un tentativo di Auditel fatto in casa.
L'importante dovrebbe essere demistificare l'Auditel quella vera, che ha pi� presa sul pubblico e sulle carriere di programmi e venditori di pubblicit� della Madonna di Cestokova (ammesso che si scriva cos�).
La prova del Nokia ha avuto inizio. Compatibile via Bluetooth con il mio iBook, posso spedire e ricevere file e biglietti da visita virtuali, ma non tentare di sincronizzarla con la versione beta di iSync (se non sapete cos'� pur possedendo un Mac, andate di corsa http://www.apple.com/isync ).
Un giorno sar� possibile parlare al passato della versione beta di questo software cruciale per la Apple. E magari si saranno ravveduti e metteranno dentro anche altri telefoni oltre ai fallimentari Sony-Ericsson: belli quanto vuoi ma con un software che � un delirio (e una meccanica altrettanto discutibile).
Dove andiamo in termini di convergenza digitale? Perch� studiare ancora la convergenza come se il cellulare dovesse trasformarsi in un piccolo pc con l'antenna? Magari Internet, che � anche una infrastruttura, anzich� un contenuto di per s� (quello � il web, l'impersonificazione con la quale si identifica Internet nell'epoca di Internet Explorer), potrebbe diventare "un'altra Internet" tutta dedicata ai telefonini. Cio� due Internet, differenti come contenuti. Una su cui si naviga, di pagina in pagina, e si spediscono mail, un'altra dove si sparano Sms, Mms, e magari anche back-up dei propri dati e profili contenuti nei telefoni... Fantasia?

27.11.02

Oggi ho preso per la prova che devo scrivere tra qualche settimana, un Nokia 7650. La prima impressione a caldo, dopo tre ore di uso, �: rivoluzionario.
Segnalo intanto che Lufthansa ha attivato un servizio gratuito per tre mesi - ma non pi� in prova - tra Francoforte e Washington che consente di collegarsi con proprio portatile e navigare felicemente... Eheheh: Grazie Fabio

25.11.02

L'Authority per la Comunicazione ha deciso che da oggi, quando un quotidiano pubblica un sondaggio, deve dare una serie di informazioni. Di base, chi ha commissionato e chi ha realizzato il sondaggio, dove e quando, a quale campione della popolazione e quali domande.
Che ne dite? Maggiore tutela per il diritto di essere informato correttamente del cittadino o limite per la stampa di pubblicare quello che vuole? Fatemi sapere.
antoniodini@mac.com
Il mio blog � semplice e senza tanto studio. Devo ancora cercare qualcosa da dire e come dirlo senza usare l'html. Il problema � che se - come ho fatto sinora - non metto i link a siti esterni l'interesse per quello che scrivo � basso anche per me, figuriamoci gli altri. E allora? Riscopriamo le gioie della ipertestualit�, direi. Senza link non � un blog. (primo punto per una definizione operativa dell'oggetto).
Il discorso sui blog si amplia. Il termine arriva nei vocabolari di tutti o quasi.
E come per tutte le mode, si sprecano gli scontri tra "puristi" della prima ora, neofiti e giornalisti che prima ancora di capire cercano di raccontare.
Un punto colto dal dibattito � che con i blogs anzich� fare solo conversazioni dove tutti sono daccordo, inziano le discussioni dove i pareri divergono. I richiami di molti blog ad altra informazione (istituzionale o blogghistica) sono per lo pi� informativi e critici che non dei semplici "I agree".
Ma la parcellizzazione dell'informazione, come per la nascita del web, ripropone i soliti problemi di perdita delle coordinate di riferimento. Ci si costruiscono percorsi che - se uno non ha molto tempo o � abitudinario - riducono la "grande rete" a un piccolo quartiere di cose consuete.
Il vantaggio non doveva essere quello di andare da tutte le parti senza uscire di casa?
Due problemi: manca il tempo (per stare sempre connessi) e il mezzo � superiore alle nostre curiosit�.
Niente di nuovo, per carit�. E' gi� successo con la nascita dell'industria del libro: se giriamo in una grande libreria di solito ne frequentiamo solo alcune parti e ficcanasiamo solo in alcuni settori. Per� che peccato...
I rumors relativi a un matrimonio tra AMD e Apple (che voleva ipoteticamente divorziare da Motorola e IBM, lente nel produrre nuove CPU) � a quanto pare evaporato.
In realt�, ci sono due assi di una lotta che parte dalla tecnologia ma diventa discorso di marketing e poi discorso sociale. La prima parte � relativa al mito della velocit�. Intel ha presentato il Pentium 4 da 3 Ghz, che non � tre volte pi� veloce di un P4 a 1 Ghz. Stranezze della tecnologia, tanto da aver richiesto all'azienda un altro investimento per la creazione di Hyper-Thread, un sistema per realizzare un secondo microprocessore virtuale in pancia a quello vero. Il risultato? Due applicazioni veloci per volta (o una veloce fino al 25% in pi�). Ma gi� con la terza non funziona. Idem per quanto riguarda i sistemi operativi che non siano Windows XP (con buona pace dell'esercito di W98 e W2000 ancora a giro, pi� i vari Linux).
Ma serve la velocit�? Nei pc da tavolo siamo arrivati al soffitto, probabilmente. La velocit� arriva (in certe applicazioni) pi� dalla scheda grafica che dal processore. Senza contare il disco rigido, che se ha tempi di accesso elevati impalla tutta la macchina.
Il discorso � molto diverso per i portatili. Qui si ragiona in termini di architetture e non solo di processori. Assodato che i P3 e i P4 M (sta per "MOBILE") fanno abbastanza pena, l'ostacolo delle batterie da tre ore (anche meno, se si usano applicazioni toste o sistemi wireless o si guarda un Dvd) si risolve solo con qualcosa di nuovo. E' (o meglio, sar�) Banias, una architettura costruita per ottimizzare CPU, pipeline, componenti hardware (disco e dvd-rom) ma anche integrazione dei componenti wireless su chip (consuma meno ed � pilotabile via software) e sistemi operativi. L'idea � quella di una revisione a met� strada tra i PentiumM e una nuova generazione di macchine concepite in un modo diverso.
Questo fa pensare che l'asfittico mercato del pc, spinto solo dai dati di vendita dei portatili, guardi con sempre maggiore interesse a computer "diffusi", piccoli, con forme nuove, in grado di permettere un lavoro diverso paragonabile all'Internet in piedi teorizzata anni fa. In un'ecosistema dove wireless (tipo 802.11b) e Gprs-Umts si sovrappongono, e dove la cosa importante � collegare tanti piccoli computer, piuttosto che mettere al centro della stanza un monolitico Pc. Sar� il mercato dei prossimi cinque anni di sperimentazioni, tra frigoriferi intelligenti e Hi-Fi che si "parlano" col portatile di casa, suonando la musica e facendo vedere i film che uno sta scaricando. Il paradiso dei web-services?

24.11.02

Si lavora anche di domenica sera, rubando la connessione dalla macchina, parcheggiati in mezzo alla pioggia

21.11.02

Parigi, anzi EuroDisney.
Il delirio della plastica e dell'artificiale eletto a sistema. E poi Versailles, il fasto storico riutilizzato per le convention. Incredibile che cosa il lavoro di giornalista porti a vedere. Adesso, cercando un telefono cellulare nuovo, i dubbi e le incertezze si succedono. Cosa comprare? Dopo un apparente periodo di stasi, sono esplosi sul mercato centinaia di nuovi modelli. Pensare che solo Samsung ne ha lanciati un centinaio in un anno... E io vorrei un Nokia ma non so quale: nessuno ha tutte le caratteristiche che dovrebbe! Sfiga.

18.11.02

Prima di andare in rete grazie a Internet, i sistemi operativi dei nostri computer "consumer" erano costruiti per funzionare nel modo pi� chiuso possibile. Tutto dentro a una scatola, utilizzabile da una persona alla volta. Eppure, agli albori dell'informatica, era esattamente il contrario: i primi sistemi operativi nati dopo l'epoca dei mainframe, cio� le prime varianti di Unix e non solo, nascevano per permettere la multiutenza e la rete tra macchine. Tant'� che adesso si stanno riscoprendo gli antichi sapori sotto nuove forme (Linux), sotto forme mutate (Mac Os X), sotto forme mutuate (Windows XP). Quale sar� il punto di arrivo? La scomparsa dei sistemi operativi?
Le citt� continuano ad affascinarmi. Mentre a Milano � in corso una non meglio identificata (da me) mostra su Italo Calvino, io mi sono riletto "Le Citt� Invisibili". Lo consiglio alla massa dei miei lettori (dovrebbero essere tre o quattro, sulla base di calcoli statistici).
Online circola la voce che Apple stia per sposare AMD, il produttore di CPU compatibili con quelle di Intel. Questo vorrebbe dire abbandonare la piattaforma Motorola/IBM. Il passaggio dovrebbe essere celebrato al Comdex e riguardare la quinta generazione di processori (G5) che Apple ancora non ha deciso (o potuto decidere) dove comprare tra i suoi due fornitori abituali. Si tratterebbe di tecnologie a 64 bit, e la transizione sarebbe facilitata dal fatto che il cuore di Mac Os X � basato su Darwin - cio� sul Kernel di BSD Unix modificato da NeXt, � una lunga storia da spiegare in altro momento - che � compatibile teoricamente anche con i processori del mondo PC, cio� gli X86.
Che dire? Vedremo...
Rientro, cerco di dormire per smaltire il fuso orario, e domani riparto.
Intanto, tra una condanna in appello per Andreotti e una Fallaci che urla rabbiosamente e a pagamento, credo che la vita della comunicazione continui.
Tra le citt� che ho visto, quella che all'inizio mi aveva pi� spaventato, cio� San Francisco, si � poi rivelata la pi� affascinante. Il problema � come tornarci, con quale scusa viverci.
Cercando la soluzione, cerco anche di mettere ordine tra i vari appunti. Racconter� un paio di storie, nei prossimi giorni. Lavoro permettendo, com'� ovvio.

8.11.02

Citt�. Citt� di quarzo. Citt� di cemento. Citt� di legno. Sembrano differenti, ma stanno diventando uguali. Sottrazioni infinitesimali di quella citt� che portiamo tutti dentro. Che costruiamo ogni giorno con i nostri ricordi, i nostri viaggi, con le immagini del cinema e della televisione, con le foto delle riviste.

Anche i mesi di assenza, i libri che leggiamo, i racconti (sempre meno) che ascoltiamo. Tutto costruisce le citt�. La citt�

4.11.02

Le sorprese non finiscono mai, per fortuna. Un sacco di novit�: stanotte ci lavoro sopra e poi domani (orari di San Francisco) aggiorno tutto. Hanno ragione quelli che sostengono che o si vive o si scrive. Intanto, qui la campagna elettorale continua imperterrita: niente interessa i media americani pi� che la politica locale, che agli elettori non gliene potrebbe fregare de meno, come si dice in francese...
Pi� guardo l'agenda e pi� mi accorgo di avere un boato di tempo libero. Come direbbero a Roma: e mo' che faccio? Giro? Giro cosa? Mi hanno succhiato un sacco di soldi, i maledetti dell'Hotel! 200 dollari per quattro notti. Tutto perch� non ho la carta di credito: peccato mortale oltretutto inconcepibile per chi � nato in America e ha pi� di cinque anni...
San Francisco � un posto. Come al solito, diverso dalle mie previsioni e anche dalle immagini che ho visto. Innanzitutto, � pieno di americani. Poi, non � enorme o titanico. E' grande, ma come Los Angeles � grande un po' alla volta. Senza fretta. Non � un problema della citt�, ma di chi la guarda. Ormai, senza un racconto preconfezionato non sono pi� in grado di stupirmi o di trovare da solo una storia. Meno male che sono al ventinovesimo piano del Weslin St. Francis. Ma senza una mappa. Scrivo con il portatile sulle ginocchia guardando fuori della finestra. Pi� passa il tempo e pi� cerco la Toscana nei panorami stranieri. Voglio vedere le colline di Fiesole sopra LA, i colori del porto di Viareggio nella Baia di SF. Gli alberi e i colori del Casentino a sud di Londra. Mi stupisce l'uso del vetro (o supposto tale) sui grattacieli, il colore delle loro coperture, il fatto che tutto costi caro. Anche i piccioni sembrano pi� grassottelli. Oggi provo a scoprire la citt�, prima dell'appuntamento con Rick. L� dovrei trovare la storia preconfezionata, evidente, che mi salta all'occhio: la storia dei tram e di chi li restaura per la sua citt�
AirFrance, la carrozza volante per arrivare a San Francisco. Sono undici ore di niente sospesi sopra l'Inghilterra, l'Islanda, l'oceano, il Canada e poi gli Stati Uniti. Leggendo "Lezioni americane" di Calvino e senza parlare con nessuno. Avrei tantissime pagine di Calvino da ricopiare qui, ma mi accontento di ricordarle. Al ritorno � gi� previsto lo show: sempre Calvino, "Le citt� invisibili".
Dopo aver scoperto che scrivo in modo "sincopato", cerco di tornare ai fondamentali. Quando torno a Firenze, andr� a caccia dei miei ricordi e delle vecchie piste: credo sia arrivato il momento di aprire i vecchi quadernini.