20.7.14

What are you doing?

SIAMO DENTRO LUGLIO, l'estate è davvero nel suo pieno. E siccome è anche domenica, c'è il nostro Doonesbury di Garry B. Trudeau.


16.7.14

Person of Interest S01-02-03 (2011-2014)

FINITA ANCHE LA terza stagione - ho recuperato un po' in ritardo - mi sono fatto un'idea più precisa di Person of Interest. Anzi, almeno due se non tre. Perché il telefilm creato da Jonathan Nolan (il fratello destro con l'accento americano che ha scritto la sceneggiatura di Memento, diretto dal fratello mancino Christian con l'accento inglese) e prodotto da JJ Abrams (più che un uomo, una specie di studio cinematografico bonsai) nelle sue tre stagioni di vita ha passato almeno tre fasi diverse. ((OCCHIO PERCHÉ CI SONO SPOILERAGGI DURI PIÙ AVANTI: CAVEAT!))

Rimane un fumettone e mi piace molto. Rimane perché iniziava come un fumettone, uno di quelli con l'ex agente della Cia che lavora per il genio informatico e la di lui "macchina" con lo scopo di proteggere i buoni in pericolo. Lo spunto "Echelon" era buono e portato avanti su piccola scala, in maniera tale da non tagliare la strada al mondo moderno (intuizione che poi crea problemi per via dei vari Snowden e via dicendo). Il bello è che si reggeva sempre e totalmente sul buon Cristo in croce, alias Jim Caviezel. Un attore non troppo flessibile ma fantastico, impegnato in una sequela quasi pornografica di scontri armati e a mani nude. Soprattutto, un valore quasi magico e taumaturgico nella sua capacità di incassare e di menare. Da questo punto di vista, un fumettone che trascende nel western (quello con John Wayne che fa a cazzotti con tutti sempre).

Poi proprio lui, Mr. Reese, evolve in un eroe ancora più surreale e fumettaro, proprio mentre la narrazione si fa corale e arrivano nuovi personaggi a completare la linea. Incassa sempre di più, ha drammi personali come se piovesse, ma le sue scazzottate e sparatorie diventano quasi rituali. Soprattutto le volte che si spara allontanandosi o camminando in diagonale, con la pistola bassa ad angolo stile eroe del cinema anni Trenta o di lato, con il profilo esposto. Voce bassa, suadente, doppiatissima sia che sia in ambiente sia che stia parlando via radio. Regge ancora lui la storia ma sempre meno. Ed è davvero un fumetto.

La terza stagione diventa surreale. Ci sono un po' di cambiamenti tra i personaggi principali, il cast muta, i temi scalano a livello nazionale e mondiale. C'erano i presupposti già dalla prima e seconda stagione, ma sono disposto a giocarmi dieci euro con Nolan che non li conosceva fin dall'inizio. Anzi, l'opera di quadratura dell'arco lungo della trama, quello con le storie personali di tutti gli "agenti segreti", secondo me è frutto della migliore tradizione combinatoria: si lanciano suggerimenti casuali, poi si produce uno sviluppo che tende a recuperare tutti i puntini rimasti in sospeso. Ci hanno  lavorato bene, perché a differenza di altre serie (una per tutte: Lost) Person of Interest ha uno sviluppo logico e piacevole. Torna tutto, come se davvero avessero saputo fin dall'inizio dove volevano andare a parare, e torna in modo logico. Niente cani che scodinzolano accanto all'eroe morente nella giungla, a due metri dall'aereo cascato, con l'occhio spalancato che si chiude.

La terza vita di Person of Interest è più attuale e anche più "di sinistra", rispetto alle premesse da vigilantes della prima stagione (più "di destra", se volete). La parte informatica diventa preponderante, si sente l'effetto della forza di gravità - nel senso che in effetti costruire una macchina come quella non è privo di conseguenze geopolitiche, le leggi della fisica nella fiction si rispettano - ma rimane sempre un fumettone. Uno di quelli dove si tagliano i fili delle bombe e va (quasi) sempre bene. Dove le pallottole fioccano ma al massimo te la becchi in una spalla o in un'altra zona del corpo dove non succede niente. Dove quando spari o becchi subito l'altro che si butta per terra e non si alza più (ma poi qui si inserisce la variante "colpo al ginocchio del cattivo, dolorosissimo e paralizzante" per evitare l'accusa di genocidio) oppure vai avanti a spararti a due metri di distanza con mitragliatrici e cannoncini senza mai beccarti. Tanto vale portarsi un sacchetto di biglie d'acciaio e una fionda.

Come sarà la quarta stagione? A questo punto sono curioso perché quello che mi aspetto da Person of Interest è che sia coerentemente sorprendente. Cioè che continui a evolvere rimanendo sempre un fumettone. Mi immagino che adesso mireranno alla conquista dell'orbita terrestre o di qualche pianeta alieno, visto che sul nostro pianeta hanno fatto praticamente tutto. Chi può dirlo. Il prossimo passo sarà interessate, il Cristo in croce Caviezel porterà avanti il suo volto sofferente ma a tratti autoironico e quasi comico, il fantastico Michael Emerson continuerà ad avere il suo ruolo da genio allucinato, fantastica parodia di un hacker di mezza età, e dalle retrovie spero che faranno crescere bene la piccola (si fa per dire) Sarah Shahi, che ha bellezza talento e un modo interessante di interpretare un ex medico diventato killer spietato ma che adesso spara alle ginocchia, senza aver mai sofferto di empatia ma allo stesso tempo facendo da spalla (parzialmente) comica al killer-decaffeinato Mr. Reese.

13.7.14

We report, you decide

UNA COSA SI può dire di questo luglio: avremo un settembre lungo e caldo, fino a metà ottobre. Fa sempre così quando piove all'inizio dell'estate. Anche la domenica, con Doonesbury di Garry B. Trudeau


6.7.14

I knew that

DOMENICA, DOONESBURY E quindi Garry B. Trudeau. Come sempre, no?


4.7.14

True Detective (2014)

TRUE DETECTIVE HA una serie di particolarità. È una bellissima serie televisiva, di quelle d'atmosfera, con una scrittura densa, ricca, approfondita, da seguire in lingua originale perché dentro ci passa di tutto, compreso l'accento del sud degli Stati Uniti o la capacità di costruire una storia attorno a pochi gesti.

Un'altra particolarità è che la storia è pensata e scritta da un solo autore (Nic Pizzolatto) e diretta da un solo regista (Cary Joji Fukunaga). Sono solo otto episodi, quindi la tensione e la velocità ci sono, oltre alla profondità, in una maniera che altre serie fortemente autoriali e originali (coem Mad Men, ad esempio) non riescono a raggiungere. Da noi una volta sarebbe stata uno sceneggiato in otto parti, qualcosa di più simile a un romanzo a puntate che non a una stagione televisiva.

Ancora, questa edizione di True Detective si basa completamente sulla potenza degli attori: sia dei comprimari e cast secondario (e chi fa i casting negli Usa è un genio, alle volte, per certe scelte fenomenali) sia dei due protagonisti che bruciano come due supernove: Woody Harrelson e Matthew McConaughey. I due sono andati veramente al di là delle loro capacità. La ricchezza di un film spalmata su otto ore: Peter Jackson potrebbe anche cominciare a pensarci. Ebbene, questa serie sarà la prima e l'ultima perché la prossima stagione avrà ambientazione, storia e personaggi completamente diversi.

Infine, la prossima stagione sarà sempre scritta tutta da Pizzolatto, ma questa volta si alterneranno registi diversi per seguire un percorso attraverso la California "minore" lontana da Los Angeles e altri posti topici dello Stato.

Ecco, se vi capita, vedetela. È un po' forte nei contenuti e nel linguaggio, in lingua originale non è affatto facile, ma vale la pena, credetemi.