6.3.03

Omnia Gallia in partes tres...

COMINCIAMO DAL PRINCIPIO: che diavolo vuol dire WiFi. Sigla frutto di qualche sapiente sintesi tecnologica? Elaborato acronimo riservato a pochi intimi con sottili assonanze? No, � una trovata di marketing. WiFi, cio� Wireless Fidelity, proprio come gli Hi-Fi (High Fidelity). Negli impianti stereo � stata coniata per vendere di pi� sottolineando il maggior livello tecnologico del suono rispetto alla precedente generazione. Nel "senza fili" il ragionamento � simile: l'obiettivo � generare nel cervelletto dei consumatori l'idea di una tecnologia matura e di livello superiore. Poi, quale tecnologia in concreto non viene mai detto. Ma adesso lo spieghiamo, e spieghiamo anche perch� in Italia apparentemente rischiamo di farne a meno.

Aggiungo, prima di passare al prossimo post, che "Hot Spot", l'altra espressione, nasce per indicare l'area dove c'� una connessione senza fili WiFi con determinate caratteristiche. Cio�, come se in citt� ci fossero solo un paio di antenne per i cellulari che permettono di avere campo in due o tre zone. Quindi, si direbbe: vado a cercare un Hot Spot che devo fare una telefonata. Invece, siccome le antenne dei cellulari ci sono un po' da tutte le parti, il problema non si pone in questo modo. La gente si chiede se c'� "campo", cio� segnale radio, dando per acquisita una differente modalit� di fruizione. Ci ritorno alla fine e chiarisco meglio.

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