Un caff� a Cupertino
"IL MIGLIOR CAFFE' della Silicon Valley si beve qui da noi, a Cupertino". Parola del "Maestro di cucina" Gino. Scritto cos�, in italiano, sul suo biglietto da visita. E' uno dei tre cuochi del nostro paese che gestiscono il ristorante aziendale di Apple a Cupertino, nel cuore della Silicon Valley. Insieme ad Aldo e Francesco, coordinano lo staff di persone che ogni giorno fanno mangiare i dipendenti di Apple e i suoi manager. Compreso il Ceo, Steve Jobs. Che siede sempre ai tavoli insieme alle altre 1.500 persone che lavorano al numero uno di Infinite Loop, l'insieme di palazzine in stile moderno in cui ha la sua sede l'azienda californiana che ha rivoluzionato l'informatica nel 1976 e nel 1984 con il lancio del Macintosh.
Tutto in Apple deve essere improntato allo stile. Cos� ha voluto Steve Jobs dopo il suo rientro nel 1997 alla guida della societ� che aveva fondato insieme a Steve Wozniak e dalla quale era uscito all'inizio degli anni novanta per fondare la sfortunata Next, produttrice di computer ad alta tecnologia, e poi per dirigere la piccola e sconosciuta Pixar. Divenuta oggi un gigante dell'animazione digitale per la Disney.
La passione di Steve Jobs per il design minimalista, le linee pulite ed essenziali � proverbiale e si rispecchia oltre che nei prodotti dell'azienda anche in tutto il complesso di uffici di Cupertino: vetrate, palazzine basse progettate da architetti diversi che ricreano un piccolo campus, arredamento minimalista. Ma la passione di Jobs per l'Italia gioca un ruolo altrettanto importante. "L'attenzione per la cucina caratteristica nostro paese - spiega Gino - ha colpito molto Steve: ha voluto noi a coordinare la mensa aziendale e pretende sempre il massimo della qualit�".
Questo trasforma la mensa in un vero e proprio ristorante: pasta italiana di qualit�, arrosti, bistecche ma anche cibo a basso contenuto calorico, fajitas, piatti tipici indiani e insalate. Oltre a sushi fresco tutti i giorni. "Lo facciamo venire direttamente dal Giappone ogni mattina. Anche la verdura � sempre fresca: abbiamo tre fornitori e se non ci portano le cose di qualit� che vogliamo, Steve ci autorizza a cambiarli subito".
Il tempo della Silicon Valley sembra essersi fermato all'et� d'oro all'interno del recinto di Apple: nonostante la crisi Gino, che � ligure, sforna ancora le focacce cotte come fanno a Pietrasanta, si preoccupa della qualit� della pasta, assicura che il pesce, se non viene tagliato in Giappone "per il sushi poi non � la stessa cosa". E soprattutto, ha studiato a lungo l'acqua della California.
"Non solo per cuocere la pasta. Anche per fare il caff� non � solo questione di macchina e di miscela. L'acqua � fondamentale, e quella della California non � adatta. Ma finalmente ho trovato l'acqua, e adesso anche l'espresso � come in Italia". E soprattutto, aggiunge Gino, "� il caff� con due effe, all'italiana, non con una come lo scrivono qui in America".
Il lavoro a Cupertino riserva molte sorprese anche per chi sta in cucina: "Questa � la nostra foto insieme a Bill Clinton - dice Gino indicando una immagine appesa nel muro del suo ufficio al centro delle cucine - E' amico di Steve e viene spesso a trovarlo in California".
Il compito dei cuochi di Apple, per�, non si esaurisce dietro ai fornelli: "Uno di noi segue Steve in tutti gli spostamenti, per cucinargli e preparare i succhi di frutta naturali che preferisce". E proprio queste bibite rigorosamente naturali che Jobs preferisce sono un piccolo segreto di design industriale. "Quattro anni fa, quando sono stati lanciati gli iMac colorati, Jobs ha voluto che avessero quelli delle sue bibite: giallo lime, fragola, verde".
La California � ricca di frutta e di colori, e Apple ne ha approfittato per colorare cos� i suoi computer. Un "trucco" che ha aiutato l'iMac a diventare il singolo modello di computer pi� venduto nella storia dell'informatica e l'arma per far resuscitare Apple alla fine degli anni novanta da un tunnel che la stava portando al fallimento.
"Steve - conclude Gino - � il leader di quest'azienda: tutto qui � fatto partendo dal suo carisma e dalla sua idea di stile. Senza di lui, Apple oggi non esisterebbe".
30.3.03
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