MIO CARO ANTONIO,
Cos� non � pi� possibile. Ancora mercimonio di corpi e di vanit�. La televisione, sempre lei, ci mette in posizioni orribili, al centro di vicende private che interpretiamo con familiari ma sono false, viziose, malviziose. Vorrei che tu, influente arbitro del costume, trovassi il tempo di scriverne e con acume censurare quei comportamenti, (...). Aspetto che la penna tua stracci il velo che ci oscura quotidianamente, o quantomeno che i tuoi giovani allievi sappiano ci� di cui il mondo pare non avvedersi pi�.
[b.c.]
13.2.04
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