22.2.04

Una scelta morale e non etica

MIO CARO ANTONIO,

Anche se non ci conosciamo personalmente, credo che sia opportuno scriverti per invitare te e i tuoi manzoniani lettori a riflettere su un punto secondo me importante: si stanno avvicinando le elezioni europee e amministrative. Manca poco, ormai, ma ho deciso che non voglio votare. Il motivo della mia decisione deriva da una scelta morale e non etica, cio� attinente la mia persona e non il costume delle genti di questo paese. Mi rendo conto che l'astensione sia stata fino a pochi anni fa addirittura segnalata presso le questure nella scheda personale degli individui e quindi non una cosa buona. Per� questa volta secondo me � opportuna pi� che mai. La considerazione di fondo deriva dal fatto che non vi � la necessit� di votare in questo contesto. La campagna elettorale � orientata su un asse di valori che non condivido: Prodi non si candida ma la lista � costruita avendo in mente lui. La cos a� ulteriormente confermata dalla piccola lista Occhetto-Di Pietro e dal ruolo che altri partiti come Rifondazione comunista hanno. Dall'altra parte, Berlusconi si candida (oppure no) comunque le elezioni sono un test per il suo governo sul quale non mi sembra opportuno esprimere una opinione. Qual � il risultato? Che sono in verifica da tempo immemorabile per spuntare gli interessi che hanno pi� a cuore: televisioni, candidati, posti di governo etc. Tutti quanti. Perch� allora dovrei preoccuparmi dell'Europa che si allarga, dell'euro, della politica estera europea soprattutto in Iraq e cose di questo genere? Oppure perch� mi dovrei preoccupare di quella che dovrebbe essere l'amministrazione della mia comunit�? Nessuno ci pensa, pensano tutti al governo, anche la lega, che voleva delegare e invece � pi� centralista che mai. Abbasso lo statalismo, abbasso il centralismo. Io guardo la Domenica Sportiva e il Processo del Luned� anzich� la scheda elettorale.

m.f.

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