13.5.04

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LA BATTAGLIA SUL Decreto Urbani, per il quale martedì prossimo inizia la conversione in legge al Senato (tutto abbondantemente documentato dal sempre ottimo Beppe) mi fa venire in mente una cosa. E' vero che adesso, se passa la legge, si rischiano tre anni scaricando i film o la musica da Internet. Una follia, tra l'altro, perché rema esattamente nella direzione contraria di una società aperta e avvertita alle spinte del mercato: la gente scarica perché evidentemente i prezzi sono sbagliati e perché certe cose non le trovi neanche a pagare sugli scaffali.

La considerazione è un'altra e nasce da un discorso tra due ragazzini in autobus, stamani. In pratica, parlando di film e telefilm da scaricare, pareva chiaro che sono i secondi la cosa più interessante ("gli ultimi episodi di CSI, spiegava una all'altra, perché ce ne stanno anche di più su di un cd masterizzato", e giù a far conti su quanti ce ne stessero, parlando - due ragazzine di 13-14 anni - di codec, minutaggi, compressioni, etc) e soprattutto che non tutti scaricano. Per un maschietto con Fastweb (o una femminuccia) ce ne sono altri dieci che se li fanno passare "manualmente". Com'è giusto che sia, peraltro, in una società che cerchiamo di etichettare ma che invece funziona secondo regole complesse e affascinanti da studiare.

E' più colpevole il ragazzino che scarica e fa un cd per la compagna di classe (magari di qualche episodio di una roba che non guarderebbe mai) per galanteria oppure la ragazzina che esce dalla fattispecie penale ma consuma l'orrendo omicidio del diritto d'autore?

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