L'ALTRA SETTIMANA SONO stato dal mio sarto virtuale e ho preso il browser nuovo. Si tratta di Firefox, un modello gratuito che veste bene, evita i pop up, si fa personalizzare con facilità, è docile nel seguire i comandi e pure veloce nell'eseguirli.
Il mio sarto si chiama Open Source. In realtà è un'entità collettiva, un WuMing del codice, che lavora in allegro disordine ma adesso ha imparato a far le cose per benino. Altro che i soliti negozi di codice pret-à-porter. Questi dell'Atelier Open Source fanno robina fatta proprio con cura e passione, e soprattutto te la tagliano su misura.
Mi spiego meglio: ognuno di noi (intendo me che scrivo e voi che leggete) usa un computer. Facile, fin qui. Può essere un Mac o più probabilmente un Pc. I programmi per Mac non sempre si trovano sul Pc e viceversa, perché sono due sistemi diversi. Chiaro, no? Però è meno chiaro che, per esempio, due Pc possano essere diversi tra loro. Uno magari è un Pentium IV e l'altro un Centrino, oppure un Amd (mi riferisco nei primi due casi a processori Intel, nel secondo caso all'altro produttore di processori in competizione con la casa di Santa Clara), processori che appartengono a famiglie completamente differenti, sia per velocità che per modo in cui sono stati progettati.
Orbene, disse l'anziano professore calcando gli occhiali sul naso, due processori diversi funzionano in modo parzialmente diverso (altrimenti sarebbero uguali...). Non è solo una questione di velocità, ma anche di set di istruzioni, vale a dire di comandi che il processore è in grado di eseguire quando macina il codice del software.
Allora, come fa il software a funzionare alla stessa maniera su processori diversi? Semplice, viene compilato, cioè reso utilizzabile dal computer, usando una modalità che vada bene per tutti. Vale a dire quella modalità che tutti i Pc capiscono dai tempi (remoti) del 486. E questo taglia via un sacco di possibilità di miglioramento che il singolo computer potrebbe avere, se si sfruttassero le sue caratteristiche al meglio. Anche perché dopo il 486 ci sono state cinque generazioni di Pentium e saddio che cosa d'altro in casa Amd: qualche miglioramento l'avranno pur fatto, no?
Quindi, il mio sarto del mondo Open Source, anziché darmi il software già bell'e pronto, buono un po' per tutte le taglie (i magri e i bassi, gli altri e i grassi, i Pentium III e i Celeron) me lo fornisce in tagli di stoffa fina e mi dà le istruzioni per montarlo. Difficile? Mica tanto. Comunque, visto che poi i processori non è che sono milioni ma una ventina, c'è chi ha preparato già le compilazioni per ciascun tipo. In pratica, anziché scaricare la versione generica, si va a scaricare la propria.
In questo modo il browser viaggia veloce come una scheggia, sfruttando tutte le caratteristiche del processore, e veste bene, proprio su misura. Insomma, piace e si fa piacere.
Per inciso, questo è il motivo per cui Linux, oltre che più stabile è anche tendenzialmente più veloce di Windows: te lo puoi compilare su misura per il tuo processore anche quello, senza problemi...
Ora, siccome io uso il Mac e non il Pc, vi offro questi due link, uno per chi ha il G5 e uno per chi ha il G4, e poi fate voi. Scegliete se passare dalla sartoria oppure vestire un po' cafone, come fate di solito...
15.11.04
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