9.12.04

Quel treno veloce veloce che corre nella notte

SE VI CAPITA, viaggiate un po' in treno. Personalmente, nella "T" italiana, quella che taglia l'Italia da sud a nord e da ovest ad est, io mi colloco nel tratto intermedio: la mia rotta è Milano-Firenze, con puntatine fino a Roma, più che non Genova-Torino-Venezia o Reggio Calabria-Milano.

Sul fascino delle nuvole, della nebbia e della neve che si vede in cinemascope tra una galleria e l'altra della tratta Firenze-Bologna magari si parlerà un'altra volta. Adesso consiglio il viaggio perché la fauna con cui da sei anni mi mescolo sta evolvendo. E in maniera velocissima.



Un tempo, era un blob indefinito, rigidamente diviso solo da un criterio: quelli vestiti bene in prima classe, tutti gli altri in seconda. Poi, pian piano, la seconda classe è cresciuta, ha fatto i soldi e ha conquistato la prima. L'utopia marxista è crollata anche in treno.

Dopo che l'ambiente si è mescolato bene, due anni fa son spuntati i telefonini in massa. Su scala industriale, di tutte le fogge e i colori. In mano proprio a tutti, neonati compresi. E, nel settore ricreativo, i buoni vecchi walkman sono stati sostituiti dai tondeggianti lettori di Cd. Qualche GameBoy ogni tanto, e via pedalare per tre ore. Mancano ancora gli iPod ma non disperate, si tratta di passare Natale e ci sarà l'invasione anche di quelli.

La vera rivoluzione, però, è un'altra: oggi sali in treno e sembra di entrare in un negozio di computer. Hanno tutti il portatile. Uno ogni quattro o cinque, più o meno. E si stanno anche iniziando a collegare a Internet con telefonini e Pc card varie. A breve (entro febbraio), il progetto Fifth metterà in circolazione due Eurostar speciali dotati di collegamento via satellite a Internet ridistribuito attraverso i vagoni col Wi-Fi, e allora se ne vedranno delle belle.



Approfondiamo questi nuovi techno-fan. E' impressionante, una volta arrivati a Milano, vederli scendere con il loro trolley formato single e la borsa del pc a tracolla. Ma fa ancora più impressione occhieggiare i loro monitor durante il viaggio. Una volta i pochi col portatile - quelli che ardivano tirarlo fuori - praticamente vagavano sul solitario di Windows oppure giravano infiniti fogli di Excel (attività tipica del rappresentante più che del manager stressato). Adesso, accade di tutto. C'è chi smaltisce le mail arretrate, chi naviga tra presentazioni e documenti - bando alla carta, tutto digitale - e infine c'è chi gioca o guarda film, telefilm e cartoni animati.

Un mondo di corsa, come in una pubblicità di Hp: "Adesso puoi aumentare la tua produttività. Ovunque". Il problema è che siamo produttivi fondamentalmente nel cazzeggio...

1 commento:

Smeerch ha detto...

Anche io faccio parte di quella fauna. L'unica differenza è che io prendo un bus a lunga percorrenza. Dalla Capitale al Tavoliere (poco più di cinque ore di viaggio). Tra i varii sottogeneri ha dimenticato chi (come me) durante il tragitto compone brani di musica elettronica. ;) Un appunto. Io ho iniziato a viaggiare - tra treni e bus - oltre 7 anni fa e l'invasione di massa dei telefoni cellulari l'ho vista nei primi mesi del 1998 quando sul mercato è arrivato il terzo operatore (WIND) che allora propose schede prepagate con tariffe senza scatto alla risposta, nè costo aggiuntivo su tagli di ricarica. Allora ci fu secondo me la "nazionalpopolarizzazione" del telefono portatile.