29.1.05

53 possibilità di farlo bene, una di farlo male

ERA UNA BUONA idea: si prende un sito popolato di autorevoli economisti. Un po' di sana vena di cazzeggio, il fenomeno di costume - con risvolti amari di persone rovinate - e si scrive il dotto saggio un po' snob di chi con statistica e azzardo (economia e finanza) ha grande consuetudine.

Così devono averla pensata quelli (di solito bravi) de LaVoce.info. Ma questa volta gli è venuta male, il pezzo è una ciofeca. Da segnalare tra gli orrori della rete.

Si potrebbe provare a tagliar la testa al toro anche calcolando qualche probabilità che dovrebbe stupire i giocatori sui ritardi. Di queste se ne possono calcolare tante e superare il numero di 53 ragioni per non giocare sul 53.

Per esempio, la probabilità che il 53, supposto in ritardo di 150 settimane, continui a latitare anche la prossima settimana sulla ruota di Venezia è 1-5/90, circa il 93%..

Ma dovrebbe colpire anche la probabilità che il 53, supposto in ritardo di 150 settimane, non compaia (il maleducato!) in alcuna delle 10 successive. Quattro conti conducono a 56%.

C’è (quasi) sempre un dopo.

3 commenti:

jaisalmer ha detto...

Mi pare che non hai capito il senso di quello che hanno scritto. I due - che conosco personalmente, per averli frequentati - sono professori ordinari di matematica e di statistica, molto preparati, e Bruno De Finetti e' stato uno dei più grandi statistici del secolo scorso. Il senso e' questo: non ha senso scommettere sui numeri ritardatari, perché se anche un numero su una ruota non appare per cento estrazioni, cioe' un anno, e' perfettamente possibile che non appaia per altre novecento, o altri nove anni, o ancora di piu'. La probabilita' che il numero nell'estrazione successiva esca dall'urna non aumenta: rimane la stessa, perché i numeri sui quali si fa l'estrazione sono sempre gli stessi. Certo se fai un numero enorme di estrazioni diventa piu' probabile che esca, ma non avrai mai la certezza o quasi che appaia. Quindi scommettere sui ritardi e' solo un atto di fede, e allo Stato fa comodo, perché ottiene denaro da chi scommette. (Ja)

Antonio ha detto...

Hanno scritto cose tecnocamente giustissime e ben comprensibili, come peraltro ci si attende da due illustri e illuminati. Ma, perdonami, sono dannatamente spocchiosi, e il pezzo di questo trasuda un bel po'. A meno che non mirasse a far capire quanto voli alto il sapiente ricercatore e quanto noi poveracci siamo paretianamente rovinati dalla "tassa sull'imbecillità" che ci autoinfliggiamo. L'essere dotti non esime dall'empatia verso il resto della razza umana...

jaisalmer ha detto...

Lo stile in effetti puo' sembrare spocchioso, a prescindere da se le persone lo siano o meno, e non lo sono; pero' resta il fatto che LaVoce.info è un sito soprattutto per addetti ai lavori, non per il grande pubblico, anche se a volte viene usato come contenitore per articoli che poi appaiono sui giornali. Scusa, è come dire che il re è nudo: se uno statistico dice in un sito di economisti che chi punta sui ritardi si comporta in modo irrazionale, a prescindere dalle ragioni personali che puo' avere per puntare, dice una verità lapalissiana. :-) (Ja)