AI FIGLIOLI UN giorno potrò raccontare: il babbo quel giorno era lì, travolto dagli eventi. Giovedì infatti son tornato a Firenze (proprio come la settimana prima) comprando il biglietto online e poi correndo alla stazione di Milano verso le sei e mezza. Obiettivo: l'Eurostar delle sette. Che come al solito puzza di disinfettante da portar via. Comunque, non è quello il punto. Il punto è che a porte chiuse, mentre lentamente si prendeva l'abbrivio nel circuito metropolitano per lanciarsi attraverso la Pianura Padana verso Bologna c'è stato l'annuncio: "Signore e signori - diceva più o meno - causa sciopero questo treno si ferma a Bologna".
E quelli che devono andare a Firenze? E quelli che devono andare a Roma? Io c'ero, posso raccontare com'è andata. A quindici minuti da Bologna una dei capotreno ha fatto il giro contando chi si fermava a Bologna e chi proseguiva per le altre due destinazioni. Per Roma, approntato pullman sul piazzale della stazione. Chissà quanto ci hanno messo per arrivare alla Capitale. A noi, passaggio gratis sull'Eurostar da Bolzano (in ritardo di suo di quaranta minuti) che ci ha portati sino a Firenze. Per Roma, quelli che venivano da Bolzano, hanno trovato un pullman sostitutivo sul piazzale della stazione. Appena arrivati a Firenze qualcuno ha chiuso tutto, hanno smontato anche i binari, rimesso i treni e le locomotive nelle confezioni, spento la luce, chiusa la porta e fino a oggi di treni pare non se ne siano visti...
Avventure come queste sono da raccontare: rischiare di rimanere bloccati a Bologna, costretti a sopravvivere mendicando tortellini mentre la fredda notte stende le sue gelida dita... brrr...
12.2.05
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