22.3.05

Il ritorno del Dottore

SABATO PROSSIMO LA Bbc inizierà a trasmettere la nuova serie - la ventisettesima - di uno storico sceneggiato: Doctor Who. Iniziato nel 1963, non solo ha rappresentato un passaggio fondamentale per lo sviluppo della televisione pubblica britannica, ma ha anche alimentato un vero e proprio culto che è proseguito attraverso gli otto attori che hanno impersonato durante i lustri la figura dell'alieno dalle fattezze umane il cui nome è sconosciuto. The Doctor? Doctor Who? si chiedono infatti i personaggi i cui destini si incrociano con questo eroe che viaggia nel tempo e nello spazio dentro una cabina telefonica per chiamare la polizia (Tardis) che è in realtà un sofisticato (e più grande dentro che fuori) mezzo di locomozione multidimensionale.



Il dottore si rigenera, lo ha sempre fatto, quando la carne che lo rappresenta cede rispetto allo spirito del Signore del tempo, l'eccentrico alieno divenuto campione del rispetto dei diritti e della tutela delle scimmie (noi) che popolano il pianeta terra. All'antitesi rispetto al modello statunitense di fantascienza "ricca" e tutta effetti speciali, il primo episodio di Doctor Who è ambientato in una Londra marginale, lavorativa, quasi in bassa risoluzione, più simile a una soap come grana dell'immagine. Eppure il nono dottore è uno tra i migliori, eccentrici scienziati della serie. Impersonato da Christopher Ecclestone e accompagnato dalla nuova segretaria Rose Tyler (la ridanciana ma tosta Billie Piper, con un amabile accento della workin class) appare e scompare per impedire che la Terra venga conquistata da un'entità aliena in grado di rianimare la plastica. Manichini omici per le strade di Londra, insomma.

Paradossale, spesso cerebrale e giocato sulla capacità di far immaginare prima che di stupire, la poetica del nuovo Doctor Who è giocata sul talento di Ecclestone (che ne ha tanto, impersonando l'eccentricità britannica con lucida allegria), sul ricordo di tanti episodi passati, su chiaroscuri che celano e lasciano immaginare più che svelare. Qualche effetto speciale e una scrittura tutto sommato onorevole lo rendono più un prodotto della memoria che non un blockbuster per le nuove generazioni.

Per assicurarsi la partenza col botto - sostengono i soliti bene informati - qualcuno da dentro la Bbc ha messo in giro già da qualche giorno la prima puntata (BitTorrent, Internet, etc.). Se così fosse, chapeaux al genio del marketing virale, che ha saputo cogliere lo spirito del nostro tempo. Ha probabilmente vinto cinque punti di ascolto in più, almeno sui primi episodi. Poi si vedrà.

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