22.3.05

La differenza con Aldo Grasso

HO TROVATO UN altro convertito in rete a BitTorrent, vale a dire Gianluca Neri. Il coraggioso blogger si è guardato le puntate americane di Lost, il telefilm che sta per partire in Italia su Fox e i cui episodi iniziano sempre con un brusco risveglio e una momentanea perdita di senso dell'orientamento, partendo da una carrellata all'indietro che inizia con il particolare di un'occhio sgranato.

Mi è venuto in mente, quindi, che la sua gradevole descrizione del telefilm - di gran successo anche col mio campione Auditel personale, vale a dire una mia amica che non può più vivere se non le vengono scaricate le ultime puntate - si basa su quell'anomalia del mercato che tanto odiano gli utenti di BT. Il fatto che, cioè, Lost e tanta altra roba arrivi in Italia parecchio dopo rispetto alla programmazione negli Usa. Ok, adesso un po' meno parecchio dopo, ma sempre e comunque dopo: negli Usa sono alla puntata numero 18. E noi viviamo nell'era globale, dove si può chattare con un amico di Los Angeles o arrivare a New York in otto ore.

Questo mi fa pensare al mercato giornalistico: BT cambia qualcosa con il mio mestiere? Nei mesi scorsi - lo cita en passant anche Gianluca, tra i blog italiani e i giornali del nostro Paese si era scatenata la lotta per recensire Desperate Housewives, dimostrando così di averlo visto. Quelli "out" dichiarando cose balzane come l'essere pendolari con Atlanta (Georgia), per seguire la normale programmazione del telefilm. Gli altri, più "in", chiarendo subito che avevano accesso ai vicoli oscuri di Internet e ci si muovevano come nella propria camera da letto. Coraggiosi come l'amico che ai tempi del liceo veniva incaricato di procurare sostanze proibite. Brutte notizie, quindi, per chi fa il critico televisivo di professione e in maniera convenzionale? Quello che scrive sui giornali e procede con passo immutato da anni?

Tempo fa il vantaggio competitivo dei critici televisivi rispetto al pubblico stava anche nel fatto che leggevano oscure riviste di cinema e televisione francesi e americane, le società di produzione inviavano loro press release e soprattutto che visionavano le videocassette col prodotto in questione in enorme anticipo sul resto del mondo. In breve: che avevano accesso a più fonti privilegiate rispetto al comune spettatore. Ne sapevano di più e quindi ti stupivano sempre.

Con la rete (piena di notizie su qualunque cosa), BitTorrent, che ha trasformato Internet nel più grande videoregistratore della storia, e il gusto innato della nostra generazione per i telefilm, questo verrebbe da pensare che non sia più vero. Quindi, verrebbe sempre da pensare, un Gianluca o un Antonio qualunque - per quanto giornalisti e quindi un po' addetti ai lavori - dovrebbero poter competere con Aldo Grasso ad armi pari, finalmente.

Però, scorrendo il Corriere della Sera anche solo degli ultimi giorni mi viene un dubbio. E penso: non è questione della proporzione o sproporzione dei mezzi a disposizione. Il fatto è che non c'è niente da fare: Aldo Grasso è proprio bravo. Mannaggia...

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