ELENA RONDI E' una piacevole signora della Svizzera italiana. E ha scritto un racconto molto bello. Che potete leggere nel formato Pdf della rivista Dialogare (è il racconto che ha vinto il premio del 2003).
Il tuo era un linguaggio di sentenze, di giudizi irrevocabili, bianchi o neri, senza sfumature. Si era con te o contro di te, non esistevano vie di mezzo. Non avevi dubbi, non hai mai cambiato idea, al contrario ti autocitavi con approvazione anche a distanza di anni. Con incredibile capacità di sintesi, riuscivi a condensare conflitti familiari e importanti svolte della tua vita in frasi lapidarie che annotavi in una di quelle minuscole agendine omaggio delle banche, di cinque per otto centimetri. “28 aprile: lite con mia sorella. Chiuso”. “13 luglio: ultimo versamento banca. Chiuso ipoteca”. “19 settembre: funerale Sonia. Terminato pagamenti”. Un giorno, all’improvviso, ti è nata una figlia.
Un giorno, quando ci siamo conosciuti durante il mio pendolare in treno tra Firenze e Milano, le ho chiesto che rapporto avesse con la scrittura. La serenità con la quale me ne parlva mi ha generato delle suggestioni che la lettura del suo racconto potevano solo confermare. Sta pubblicando il suo primo libro, e su questo Posto ne renderemo conto quando sarà il momento opportuno.
Ah, pratica anche la fotografia, come ulteriore passione. Il suo occhio, mi pare, è allenato a guardare attraverso più linguaggi. Non è una cosa comune.
20.4.05
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