11.9.05

Una lunga estate calda

C'E' UNA SCENA di The Long, Hot Summer, il film del 1958 tratto da alcuni racconti di William Faulkner (The Hamlet) diretto da Martin Ritt, che mi ha sempre molto colpito. La storia è quella di Ben Quick (interpretato da uno strepitoso Paul Newman), incendiario e prestante giovane in cerca di fortuna, affetto da un eccesso di personalità, che incontra nel suo perigrinare nel Sud degli Stati Uniti la famiglia Varner: il capofamiglia Will (Orson Welles), che domina sul paese e sui suoi familiari, lo smidollato e sensibile Jody Varner (Anthony Franciosa, promessa mai realizzata di Hollywood) sposato alla bella Eula (Lee Remick), l'amante di Will (Angela Lansbury, che non era una bella donna neanche all'epoca!), la figlia Clara (Joanne Woodward) intellettuale in cerca dell'amore vero che il pavoncello nobile innamorato della madre Alan Stewart (Richard Anderson) non si degna di accettare, seppur soffrendone un po' in filigrana.

La scena è il pic-nic del paesino, Frenchman's Bend, dove si fa l'asta delle signorine del paese col cestino di leccornie per beneficenza: un classico dell'America di provincia. Ben un po' si è innamorato di Clara o forse vuol solo fare carriera e infilarsi in casa (e nei possedimenti) di Will. Il quale vuole tiranneggiare e attrarre in famiglia Ben per compensare la mancanza di stomaco del figlio e il rischio di imparentarsi con lo snob smidollato Alan. Oppure è solo un burbero sessantaquattrenne che cerca di diventare immortale attraverso quei nipoti che invece tardano ad arrivare. Lei tentenna, vorrebbe che l'aristocratico matrofilo si decidesse, e odia Ben che le ricorda il padre. Ovvero, nel più puro stile freudiano, forse ne è attratta.

Insomma, al pic-nic Alan offre dieci dollari - cifra ragionevole - a cui Ben risponde con undici. Quando si arriva a rilanciare per un dollaro alla volta sino a sedici, Ben porta d'un tratto l'asta a cinquanta e vince il pic-nic ("Sarà il pollo arrosto più caro che avrai mai mangiato, figliolo", dice l'anziano battitore, e aggiunge: "Fatti dare anche il dolce, ragazzo, mi raccomando"). E lei? Lei va al pic-nic, mentre Alan guarda freddo, si fa vincere anche se poi, per esigenze di sceneggiatura, deve andare a riprenderla per accompagnarla a casa dopo uno dei più rapidi e costosi banchetti in campagna che la storia ricordi.

Ma voi ci pensate? Un'asta con i pretendenti! E' meraviglioso, geniale, freudiano. Ci vuole un'ora e mezza di film solo per costruire questa scena. C'è tutto, la competizione, la gara che ti fa entrare papa in conclave e uscire cardinale, la costrizione irragionevole dei riti sociali, il momento in cui si vede l'uomo in faccia. E tanta introspezione. Chi siete voi, quello che conta i soldi in tasca e offre una cifra ragionevole o il giovane leone con la fiamma della follia negli occhi che mangerà aria per il resto del mese? Oppure, chi siete voi, quella che cede con la scusa di onorare il debito contratto oppure quella che rompe lo schema e non ci sta? E' il gioco della vita, in una campagna americana in cui vivono i bovari del sud... Che meraviglia, solo quella scena vale un trattato di filosofia!

1 commento:

Anonimo ha detto...

Mi permetto di aggiungere una curiosità (abbastanza inutile).
La scena è stata presa pari pari e rifatta nel telefilm "gilmore girls", dove è Rory a essere contesa fra Dean e Jesse...