7.10.05

Quei mascalzoni di Oracle

SE C'E' UNA cosa noiosa da guardare in televisione, dopo il golf, è la vela. Soprattutto quando, per rendere lo spettacolo interessante, lo infarciscono di ministri ed ex presidenti del consiglio. Comunque, c'è questa regata, una delle mille della tournée in attesa del 2008 o quando sarà la benedetta finale, e quindi tanto vale parlarne. Nel mio piccolo, l'ho fatto un po' di tempo fa.

La cosa più importante è il fattore umano: si vince con l'equipaggio, non solo con la tecnologia. E' sugli uomini che bisogna investire veramente. A dirlo è Larry Ellison, miliardario (18,4 miliardi di dollari la sua fortuna personale, fatto questo che lo colloca al nono posto della classifica di Fortune) fondatore del gigante del software Oracle e appassionato di nautica. Ellison è lo sponsor e patròn di Bmw Oracle Racing, nella cui realizzazione investe più di un terzo del capitale totale, forte anche di una accresciuta liquidità personale: ha infatti da poco incassato 700 milioni in stock option dall'azienda che ha fondato nel 1977.

Ellison, inoltre, è anche proprietario del quarto più grande mega-yacht al mondo (Rising Sun, 138 metri, costato più di 200 milioni di dollari e più "corto" di soli 9 metri rispetto a quello del principe Abdul Aziz della famiglia reale saudita) e di altre navi - questo il termine più corretto viste le dimensioni - dai nomi ispirati all'amato giappone: Katana e Sayonara. Per Rising Sun, i costi sono cresciuti rispetto al progetto originario quando Ellison ha scoperto che un altro miliardario della Silicon Valley, Paul Allen (co-fondatore con Bill Gates di Microsoft) avrebbe avuto al posto suo lo yacht più grande.

La ricetta per vincere l'America's Cup, la competizione che Ellison insegue dall'inizio del secolo con l'obiettivo di portare il trofeo al Golden Gate Yacht Club di San Francisco, paradossalmente non è nella tecnologia, il settore che il sessantunenne magnate del software domina da venticinque anni, quanto nel fattore umano.

"I marinai sono la cosa più importante - ha dichiarato al Sole 24 Ore durante l'Oracle Open Word di San Francisco, la conferenza alla quale hanno partecipato 55 mila clienti a fine settembre - e non c'è tecnologia che tenga. Avere semplicemente la migliore nave per design e ritrovati tecnologici non basta. E non si tratta di un mix alla pari, come succede ad esempio nella Formula Uno, dove vengono pagati tantissimo sia i grandi campioni come Michael Schumacher che i progettisti e gli ingegneri dietro alla realizzazione delle loro vetture. Nella competizione in mare è l'equipaggio a fare la differenza: i costi sono diversi, molto elevati, ma alla fine si vince solo se si ha il miglior equipaggio e una buona barca, non viceversa la migliore barca e marinai "solo" buoni".


Il Sole-24 Ore

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