DA UN PO' di tempo, pur facendo parte di una minoranza abbastanza agitata (quella degli utenti Mac e fedeli della setta Apple) e intrattenendo piacevoli rapporti con altre congreghe altrettanto scalmanate ed estremiste (quelle dei linuxisti e degli opensourcisti in generale, ma a suo tempo avevo frequentato anche la rarissima specie dei "matti per Os/2"), sento un po' di disagio. Dev'essere l'influenza che mi sta massacrando le meningi, mi sono detto. Ma probabilmente non è quello.
Nel tempo posso dire che in ambito tecnologico di lotte di religione (non è un termine esagerato e fuori luogo, lo stesso Umberto Eco aveva usato questa immagine per quella sua famosa Bustina di Minerva su Mac e Dos) ne ho viste tante: utenti Commodore 64 contro untenti Zx Spectrum, quelli di Atari Vcs contro quelli di Intellivision, e poi Nintendo contro Sega, Sony contro Xbox, GameBoy contro Psp e via dicendo. Sono scontri naturali, si può pensare. Ma il disagio adesso lo sento.
Mi capita, per essere precisi, solo con Wikipedia, una delle più interessanti e geniali novità della rete. Wikipedia è, pensate un po', una enciclopedia totalmente online, totalmente gratuita e totalmente "open", nel senso che i contenuti li mettono spontaneamente gli utenti. Una genialata, una cosa da guardare con interesse e cercare di capire (oltre che un utile riferimento). Funziona molto bene, è utile, anche se qualche pecca ce l'ha. Ad esempio, i limiti sul controllo e sulla qualità delle voci, l'eccesso di libertà, la mancanza di un piano editoriale e di linee guida culturali esplicite (in senso tradizionale, intendo), etc.
Ho scritto varie volte sull'argomento, specialmente su Macity, e da un po' di tempo in qua, cioè da quando il fenomeno è diventato più di massa e le critiche sono aumentate di volume (sta al giornalista riportarle), le critiche a quel che scrivo si sono fatte più serrate e nette. Come nel caso di questo articolo, per esempio. Sono piovute ramanzine, ispirate all'idea che io, in qualche modo "ce l'abbia su" con la Santa Istituzione.
Non capita solo a me, ovviamente, ma a qualunque giornalista che si azzardi a scrivere quel che i Wikipedisti non vogliono si dica: Houston, ci sono dei problemi. Magari non è vero, magari sono problemini, ma la cosa sta diventando fastidiosa. E' una spirale del silenzio, in cui la minoranza rumorosa si arroga il diritto di essere portatrice di una verità che deve essere condivisa anche dalla maggioranza. E' estremismo intellettuale.
Anche per questo il titolo dell'articolo su Macity è Wikipedia va bene, il problema è chi la fa.... In altra sede avevo addirittura azzardato che forse tutto il mondo delle community e del software sociale (e della condivisione "open" della conoscenza, dei blog e via dicendo) stesse un pochino trasformandosi in una bolla speculativa stile New Economy. Anche altri, come Vittorio Zambardino, per esempio, hanno avanzato ipotesi simili.
Ecco, magari sarà solo una mia impressione, ma là fuori mi sto convincendo che ci sia gente che vuole credere, fortissimamente credere, al di là di qualsiasi ragionevole critica o contraddittorio. Non è un bel segnale, signora mia, quando ti vogliono convincere che le cose sono bianche e basta...
16.12.05
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3 commenti:
Be' un'interessante e, per me, sorprendente risultato Wikipedia lo ha ottenuto:
http://www.nature.com/nature/journal/v438/n7070/full/438900a.html
A parte questo condivido molto di quello che dici, Wikipedia e' un esperimento molto interessante e da tenere d'occhio ma l'entusiasmo acritico che ha generato in molti non l'ho capisco.
Ciao ciao
Ahn l'anonimato era involotario :)
Uhm, forse sbaglio qualcosa...
ora si che funziona :))
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