DOMATTINA MOLTO PRESTO balzo su un aereo che, dopo una rapida fermata a Francoforte, trasferisce questo Posto a San Francisco per qualche giorno. Qui sono saltati Pasqua, 25 aprile e pure il primo maggio causa intensa attività atletica (i cui frutti veri arriveranno tra pochi giorni) e quindi un po' di ripresa di contatto con il mondo estero è d'uopo: non sono Xavier de Maitre che scrisse Viaggio intorno alla mia stanza, duecento anni fa e - francamente - non ardisco a diventarlo. Ho bisogno di panorami più ampi.
Bene, sul Guardian di un paio di giorni fa (tanto per citare il Capo e la sua incontenibile passione per il quotidiano britannico, ha una storia divertente e alquanto terribile sulle informazioni che lasciamo involontariamente a disposizione dei ladri di identità. Si scende dall'aereo, si butta in un cestino il tagliando del biglietto (quello col numero del posto sopra) e chi lo trova può ricostruire praticamente tutto di noi.
It said Broer had flown from Brussels to London on March 15 at 7.10am on BA flight 389 in seat 03C. It also told me he was a "Gold" standard passenger and gave me his frequent-flyer number. I picked up the stub, mindful of a conversation I had had with a computer security expert two months earlier, and put it in my pocket.
If the expert was right, this stub would enable me to access Broer's personal information, including his passport number, date of birth and nationality. It would provide the building blocks for stealing his identity, ruining his future travel plans - and even allow me to fake his passport.
It would also serve as the perfect tool for demonstrating the chaotic collection, storage and security of personal information gathered as a result of America's near-fanatical desire to collect data on travellers flying to the US - and raise serious questions about the sort of problems we can expect when ID cards are introduced in 2008.
5.5.06
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