E' STATO UN ragazzo prodigio del giornalismo: canadese di origine e londinese d'adozione. Si chiama Tyler Brûlé e il suo biglietto da visita è Wallpaper*, la rivista di tendenza per il design, la moda, il viaggio internazionale che ha fondato nel 1994. Prima, era stato inviato per il Guardian, Stern, The Sunday Times, Vanity Fair. Colpito da un cecchino in Afghanistan, ha cambiato vita. Dopo Wallpaper, che ha venduto a Time Warner, ha condotto programmi sulla BBC, fondato un'agenzia creativa (Winkreative), scritto per il Financial Times, il New York Times, l'International Herald Tribune.
Qualche settimana fa ha lanciato un nuovo mensile. Si chiama Monocle, cioè un briefing on global affairs, business, culture & design. Costa 10 euro. E li vale tutti, datemi retta. Ne parlano così:
It is a mix of the best from The Economist, Vanity Fair and The New Yorker. A reading pleasure. Unexpected topics. Long pieces. More than 200 B4 matte pages. Heavy stuff. But smart. Elegant. Compelling. Trendy. Different. And… just journalism at its best. A lesson for newspaper and magazine publishers. Quality sells. Get it!
Ah, tutto questo prima di aver compiuto i quarant'anni.
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