Questo è Music and Lyrics, commedia romantica perfetta per il giorno degli innamorati, con Hugh Grant e Drew Barrymore. Lui 46 anni e tanta voglia di essere un Cary Grant di oggi, lei una più giovane (è del 1975) attrice sulla scia di Ginger Rogers con in più il fatto di essere un'ex talento precoce, uno squalo-produttrice e una power girl di Hollywood.
La storia è semplice e divertente: lui è "l'altro" di una pop-band degli anni Ottanta a metà fra gli Wham! e i Duran Duran. Il tizio che ha avuto successo è il biondo - nel film si intravede solo all'inizio - mentre lui tira a campare con il suo manager suonando ai ritrovi di ex-alunni del liceo. Un giorno ecco che arriva l'occasione: scrivere una canzone da cantare insieme alla nuova pop-idol erotico-mistico-buddista del momento (a metà fra Britney Spears e Christina Aguilera), cioè Cora (interpretata da una clamorosa Haley Bennet, che è già sotto contratto per altri tre film) e cantarla con lei al Madison Square Garden di New York. Serve un testo "forte" e una buona musica: la ragazza che annaffia le piante dell'appartamento, cioè la Barrymore, si scopre essere una geniale "paroliera" e parte la commedia degli equivoci e degli innamoramenti. Tutti hanno un segreto e un punto debole. Lei è bravissima ma "interrotta" da un cattivo maestro, lui invece vive nel passato ma ama la musica e soprattutto vorrebbe suonare qualcosa che, come per i Beatles, sia la cena e non l'antipasto della cultura pop.
(Grazie a Filippo per il link)
L'amore trionferà, of course. E soprattutto l'ora e mezza del film viene via che è un piacere, anche guardando un brutto screener amatoriale. Oltretutto, entrambi cantano in maniera più che decente, segno questo che a) il pop è un po' una cosa minima b) il talento è sopperibile con l'addestramento.
Valutazione? Uno di quei film che costano due lire e ne rendono cento, quando azzecchi la chimica dei protagonisti. Qui, con una Barrymore con occhioni di cerbiatto e un Grant sfigato e un po' bollito (tra i due la differenza d'età è di 15 anni secchi, proprio come ai vecchi tempi della Hollywood che abbiamo tutti tatuata nel cervelletto) di chimica ce n'è in abbondanza. Intelligente anche come idea. E come al solito realizzata con un livello di scrittura notevolissimo. Un esempio dei mille: uno dei personaggi di sfondo - il negrone che rappa nella band di Cora - prende in simpatia Barrymore e la cosa è plausibile visti i personaggi. Poi, al concerto finale, sarà proprio lui a risolvere un potenziale problema di sceneggiatura facendola entrare nel backstage per l'happy ending. Insomma, tutti i cerchi si chiudono e nessuna parentesi resta aperta. Cento chiodi? Ma de che...
1 commento:
Ciao Antonio
Ho visto il film il primo venerdi' che usci' a Dublino e mi e' piaciuto tantissimo! (a parte il finale troooppo mielenso)
Prova sto filmato preso dal film... occhio che non poi non riesci a togliertela dalla mente!!!
http://www.youtube.com/watch?v=S0A7dtdc-nU
Filippo
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