15.5.07

Touch and go

DI PASSAGGIO DA Milano, giusto il tempo di dormire (si fa per dire: al massimo devo essere in piedi domattina alle cinque e adesso ho ancora un tot di lavoro da fare che comunque non finirò).

Bella girata a Vienna, tempo splendido domenica e lunedì, pioggia da tregenda oggi, ma anche Milano non era messa benissimo.

Ho capito, dopo anni, una cosa: perché mi da noia la prima virata subito dopo il decollo, quella per uscire dalla perpendicolare della pista mentre l'aereo è ancora bello inclinato che si sta arrampicando verso le nuvole. Fondamentalmente, ed era semplice, è perché soffro di vertigini. Sempre sofferto: dalla finestra, dalla scala, dalla barca (non riesco a percepire il mare o il lago come un liquido-solido, lo percepisco come uno strapiombo pieno di roba densa ma sostanzialmente inadatta a offrire adeguata resistenza). C'è voluto un Embraer Erj-145, praticamente una motoretta dei cieli, e una compagna di viaggio di rientro nevrotica quanto se non più di me (quindi simpaticissima, secondo i miei standard) per farmi fare un po' di terapia in loco. Oltretutto, maggiore la stanchezza/tensione, maggiore l'effetto di vertigine. Bello.

Bella anche la parte che potremmo definire di "esperienza lavorativa": l'idea di lavorare non sulla cronaca ma su un profilo di più ampio respiro mi ha divertito molto e dato voglia di guardare con occhi nuovi una cosa altrimenti nota e routinaria.

Ho anche un bel carico di cosine da fare, tanto per cambiare, con redazioni diverse del Sole. Quanto basta perché tutti pensino che sono pigro e non faccio rapidamente e bene niente (dato che tra loro non sanno che faccio anche per gli altri: non è un segreto ma semplicemente mancanza di coordinamento). Bello.

Stranamente non ho sonno. Domattina schizzo a Valencia e da lì, venerdì, a Firenze. Ho mangiato una cosa dal cinese sotto casa - pieno di bambini rompiscatole che continuavano a saltarmi praticamente addosso - e adesso mi faccio compagnia entrando in fase creativa-lavorativa. Bello.

Sono anche curioso: quante cose mi dimenticherò da qui a domattina? Boh. Ma bello anche questo...

2 commenti:

Anonimo ha detto...

come ti invidio...anch'io vorrei un lavoro pellegrino...invece sono qui, ogni giorno, inchiodata alla scrivania e incollata al computer...e poi vienna...mia mamma è di vienna ma non ci sono mai andata...ci credI?? MI RIPROMETTO SEMPRE DI ANDARCI, ma poi niente...e sono qui, incollata al computer

Morgan ha detto...

Viaggiare fa cambiare dentro, sei fortunato, davvero.
Pensa ad un operaio chiuso dentro dalla mattina alla sera...