23.7.07

La panchina

LA CONSIDERIAMO UNA cosa da vecchietti, da pensionati, ma in realtà è uno fra gli strumenti più utili nelle città e un portatore di significato non da poco. A Milano, ad esempio, ce ne sono poche rispetto a Firenze, mentre negli Usa praticamente si trovano solo nelle piazze; e anche lì, non sempre.

Io adesso mi sto oziosamente interrogando su quale sarà la panchina di quest'estate. Niente è ancora deciso e soprattutto le mete a quanto pare vengono rivoluzionate da una "bonaccia" di viaggi lavorativi che si può comparare solo con la tempesta interiore di carpiati e avvitamenti in più direzioni contemporaneamente. Voi che non siete Giovani Autori non potete capire, ma questa è la stagione della spremitura completa: ogni minuto son neuroni che se ne vanno. Però a pensarci bene è anche un fatto positivo questo non viaggiare per lavoro, perché così la possibilità di abbattere uno dopo l'altro i mostri che avanzano verso di me aumenta.

Tornando alla villeggiatura, oziosamente mi chiedo: chissà qual è la panchina che mi attende.

Le panchine le consideriamo sempre come parte di una città o quantomeno di un paesino, anche se poi non è necessariamente così. Ci sono anche panchine in mezzo ai boschi, sui sentieri, tra le pinetine e gli abeti, che mirano il mare oppure i monti. Però le cerchiamo, soprattutto io, soprattutto nelle città. C'è un motivo, almeno per quel che scriveva Italo Calvino nelle Città invisibili. E cioè:

D'una città non godi le sette o le settantasette meraviglie, ma la risposta che dà a una tua domanda.

E questa domanda oggi è: sarai tu, città già stampata sul mio biglietto d'aereo, a contenere la mia prossima panchina?

6 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Beh... quando torni dalle vacanze, potresti postare la foto della panchina che hai trovato :D

Anonimo ha detto...

Riesci sempre a commuovermi..ti adoro! a.

Antonio ha detto...

a., ma chi sei?

Anonimo ha detto...

nel paese dei miei genitori, anzi nel suo primo entroterra, c'è una panchina solitaria messa in cima ad una collina, vicino ad una strada che guarda il mare: da lì si domina una valle fatta di uliveti e pietraie ... ed è facile pensare

Gian Maria
http://marchetting.wordpress.com

baskjev ha detto...

un mese fa ero giusto a vienna per una conferenza..e credo che sia la città con più panche panchine e affini nella quale abbia mai messo piede in vita mia.
una meraviglia (specie se alle panchine viene associata la zona wifi....cosa che a vienna capita sovente..)
cmq c'è anche da dire che ti porta a "vivere" un posto, sapere che ogni 20passi puoi sederti e guardarti attorno.

Antonio ha detto...

Bisognerebbe fondare un movimenti di gente che sia sensibile alle panchine, e farle conoscere alle giovani generazioni. Che dite, ci proviamo? Fondiamo una fondazione e muoviamo il movimento?