È USCITO IL nuovo numero di Link, la rivista (sembra un incrocio tra Limes e Micromega, ma la fa Mediaset) dedicata allo studio e alla riflessione sulla televisione. Non a caso è sottotitolato Idee per la televisione. In questo nuovo numero cinque, intitolato Pubblico e Tv: Dress Up Your Audience (la copertina è geniale, come sempre), il tema è quello dei nuovi mezzi che stanno cambiando il pubblico. Televisione digitale, web tv, iPod, P2P.
Per gli appassionati che vogliano seguire le tracce cartacee del Giovane Autore, magari chessò: fanno collezione dei suoi sudati scritti, qui c'è trippa per gatti. In particolare, ho scritto tre o quattro cose tra cui: La semplicità possibile dedicata allo studio del successo dell'iPod e Nuovi cavalli di Troia che ipotizza le console per videogiochi come fattore di successo nella proposizione di contenuti in alta definizione per i nuovi schermi tivù, costosi e sottoutilizzati. È roba scritta intorno a dicembre-gennaio, ma sempre valida...
Tommaso Tessarolo è uno tra i blogger (ci scrive anche lui, su questo numero di Link) a cominciare la conversazione su questo numero insieme ad altri, come leender che esprime sostanzialmente quella che è stata la mia impressione quando ho iniziato a lavorare con la redazione di Link: Prima quasi non sapevo che esistessero (a parte "Mediamorfosi"), e vista la loro appartenenza a un mondo da me molto distante non mi attendevo nascesse nulla, ed invece… le persone che ho incontrato non erano ne mostri “vendi-reality” ne mostri “internert-è-pornografia”, quindi abbiamo ragionato sulle idee (e non sulle rispettive appartenenze o visioni del mondo preconcette) e -dal confronto- è venuto fuori più di uno spunto interessante.
(La redazione di Link vuol poi dire tre persone, tra i quali spicca il mio straordinario amico Fabio Guarnaccia, insieme all'ottima direttrice Laura Casarotto e all'altrettanto brava Elena Cappuccio. Il capo supremo si sussurra che sia Marco Paolini).
Tra l'altro, proprio Mediamorfosi, che è uno dei numeri "focus" (speciali?) di Link, ha visto il mio esordio, che poi si è consolidato su quelle pagine con un capitolo di una ricerca portata avanti con Francesca Pasquali per l'Osservatorio sulla Comunicazione e pubblicata all'interno dello straordinario (lasciatemelo dire, perché il mio contributo è stato minimo) volume Link-Ricerca (la terza collana di Link) intitolato Successi culturali e pubblici generazionali (curato da Piermarco Aroldi e Fausto Colombo) che come filo della ricerca nella sociologia dei media e dei processi culturali rappresenta secondo me un unicum assoluto. Leggere per credere. Qui magari ci ritornerò più avanti, perché (ahi, quanto son stato pigro quest'anno) ne vale davvero la pena.
Per Link... beh, con un po' più di coraggio - ad esempio dandole un'apertura ancora maggiore sulle tematiche e mantenendo la ricca grafica attuale - Link rischia di diventare davvero una vera rivista di tendenza straordinaria. Almeno, un grappolo consistente dei miei carpiati con avvitamento di quest'inverno hanno avuto un senso. Pensa te la vita alle volte...
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