LA SFIGA MI ha subito inquadrato: avevo tempo per un cinema e non c'erano Imax 3D a disposizione, nonostante la settimana scorsa fossi negli Usa. Perché Beowulf, come accennavo sotto è davvero una festa per gli occhi e un miracolo per la tecnologia. Oltre ad essere un ottimo film di Natale se soprattutto nei film di Natale cercate intrattenimento e spettacolarità. Ma si gusta davvero di più se lo si può vedere in uno dei cinema attrezzati per la visione tridimensionale. Che, non essendoci stato, in realtà non so come sia, anche se posso immaginarla da alcune scelte di regia visivamente calibrate per un "effetto" assente nei cinema tradizionali (come le carrellate a pelo degli oggetti, o il lancio improvviso verso lo spettatore di un oggetto da parte degli attori).
Però la saga di Beowulf, uno dei miti fondanti della letteratura del nord Europa e soprattutto anglosassone (è anche il primo testo scritto pervenuto da quelle parti) ben si presta a questa operazione. Che è particolare, a ben guardare. Ricorda quella dello sfortunato film del 2001 Final Fantasy, spin off dell'omonima serie di videogiochi della giapponese Square (oggi Square-Enix). Ma c'è di più. Là i personaggi erano totalmente sintetici, oltre che realistici, mentre qui sono ricostruzioni di attori veri, ottenute con i teli verdi e tanto lavoro di computer. Tra Angelina Jolie, Anthony Hopkins, John Malkovich e Robin Wright Penn, per citare i più noti, è come se si aprisse una nuova dimensione per il mondo di Hollywood: infiniti film con star infinite, sempre più perfette e a loro agio tra universi virtuali ed effetti speciali generati nel silicio di un computer.
Il film, che è diretto dal veterano Robert Zemeckis (da Roger Rabbit a Ritorno al futuro), si fa guardare e scorre piuttosto bene, sia come storia che come "realismo", soprattutto dalla metà in giù. Il mito è riadattato rispetto a quanto rimane del poema epico originale ma non per questo eccessivamente semplificato. Cambia, casomai, l'obiettivo, che diventa quello di raccontare una storia di ambizione, coraggio e mortalità. L'unico aspetto genuinamente gratuito è la "sorellanza" finale tra le due vedove di Beowulf, visto anche il ruolo tutto sommato marginale delle donne: paravento per far risaltare l'avversaria-mostruosa interpretata da Angelina Jolie, mantide nemica della pace di qualsiasi famiglia, virtuale o attuale.
È uno dei pochi film che vale davvero vedere al cinema: i metri di superficie del telone fanno la loro bella differenza, quando sono i dettagli degli effetti digitali (robe da nevrotici) a risultare alla fine i veri protagonisti.
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1 commento:
Mhhh...l'ho visto con gli occhiali 3d e devo dire che fa una bella impressione. Ma dopo un po' il film l'ho trovato noioso.
Certo, la resa digitale e' fantastica e i passi avanti nel rendering sono notevolissimi, ma la trama, boh, un po' fredda..
Divertentissimi gli sforzi per coprire le nudita' del protagonista in OGNI modo..;-)
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