SUL CORRIERE DI oggi c'è un bell'articolo di Giovanni Caprara sulla sicurezza crittografica violabile congelando e resuscitando in un secondo momento la bancata di Ram, cioè la memoria, di un computer. Il tema è interessante e ovviamente Caprara non fa uno scoop rispetto alla grande stampa internazionale: l'articolo era già uscito ad esempio sul New York Times del 22 febbraio (era online dal pomeriggio americano del giorno prima, il 21). Stupisce però che la nostra, che oramai possiamo definire praticamente solo come stampa nazionale, ci abbia messo ben quattro giorni a leggere, tradurre e riadattare l'articolo in questione.
Tra l'altro, per fare un po' l'antipatico, questo mi fa capire anche un'altra cosa: a scuola mi davano i titoli dei temi, all'esame di giornalista danno i titoli degli articoli; a quanto pare anche nelle redazioni danno il titolo (e l'articolo in lingua straniera) e chiedono di reinterpretarlo. Scopro l'acqua calda, peraltro, perché da tempo lo va dicendo anche Luca.
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4 commenti:
per chi volesse approfondire
http://citp.princeton.edu/memory/
"...riusciti a compromettere le informazioni cifrate archiviate che utilizzano sistemi operativi Windows, Macintosh e Linus". Ma come, esistono sistemi operativi per i fumetti?
lu.d.i
Beh Antonio, anche tu non dovresti cadere dalle nuvole. Non hai lavorato al desk de "Il sole 24 ore"?
boh pare che più nessuno crei contenuti originali...
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