È UN PERIODO fortunato per motivi diversi. Uno di questi è la serie di buoni libri che sto leggendo: un caso, ma uno dopo l'altro vengono fuori testi che vale la pena. Bello, soprattutto finché durerà. Sono però preso anche da qualche carpiato volante lavorativo, in attesa del prossimo, immane Carpiato Selvaggio (che cerco di rinviare per renderlo ancora più selvaggio e violento), e quindi non ne riesco a parlare adesso nel dettaglio come vorrei.
Ci sono anche altre cose, ovviamente. La vita è fatta di mille fili che si attorcigliano quotidianamente. Ad esempio, c'è un lungo discorso su Stargate SG-1 di cui sto lentamente assorbendo l'opera integrale (sono all'ottava stagione, ho iniziato a ottobre - se non sbaglio - a vedermeli e rivedermeli tutti, e mi fanno compagnia da molte sere) e di cui sono ogni giorno più entusiasta. Sono dieci stagioni in tutto, quelle di Stargate: dieci anni della vita degli attori e degli spettatori, dieci anni di storie riunite in un ciclo significativo anche per l'effetto che ha avuto sull'industria televisiva canadese, sulla fantascienza in tivù (così come lo ebbe a suo tempo il film originale con l'ottimo James Spader) e su varie altre cose.
Ho pure formulato una teoria sul perché mi affascini l'idea del viaggio istantaneo fra le stelle grazie allo Stargate e al wormhole: i loro dieci anni di viaggi sono la mia vita degli ultimi sette, saltando da un aereo all'altro che mi proietta in un lampo (veramente un lampo dalla mia soggettiva, perché in aereo riesco a dormire come una talpa in letargo per il 90% del volo) da un continente all'altro. Poi, dentro Stargate c'è anche (sempre più sfumata) la fascinazione per l'Antico Egitto, che è la fase della vita in cui sono "sepolto" da sempre (la seconda fase di un bambino, la prima è quella dei dinosauri che in realtà a me non ha mai preso più di tanto), forse perché seguo l'idea che il futuro vada cercato e scavato nel passato.
Il che mi fa arrivare, tramite impervie scalette a chiocciola sinaptiche, all'idea di questo post. Che è sulla teoria della cospirazione, cioè sulla rivisitazione con animo consolatorio (si cerca una teoria forte, misteriosa e unificante quando si vaga nell'incertezza del tempo presente) della storia. Quanti Grandi Vecchi, arcani intrighi e quante massonerie nell'ombra che affollano le menti dei nostri concittadini e degli abitanti di paesi di tutto il mondo occidentale. Quanta spazzatura. O meglio, quanta ignoranza. Mi è venuto in mente inciampando in una vecchia citazione di Plinio: un buon principe approva e disapprova le stesse cose del Senato (Eadem Caesar quae senatus probat improbatque). Altro che cospirazioni, questa è la mano invisibile della società all'opera...
13.3.08
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