17.3.08

Feticci d'Europa e d'America, unitevi...

SPETTACOLARE ANALISI DEI tempi moderni sul Corriere di oggi. Lunga disquisizione (con box che riporta le opinioni specularmente opposte) sul feticcio, il senso della vita consumistica di oggi, il tatuaggio tribale, la voglia di comprare, la scarpetta di Prada e l'anima (dannata) dei prodotti. Una pagina da sociologia e antropologia dei consumi nella Terza del Corsera che solitamente considera attualità culturale stringente la questione delle terre irredente nella prospettiva di d'Annunzio oppure questione irrisolta e immediata il "nodo del '48" (inteso come 1848) rispetto al nostro Risorgimento. Poi dicono che un po' di sana attualità teorica non fa bene. Si vede che era in corta il responsabile della pagina.

Peccato solo che non si capisca un accidente di quello che dice l'articolo. Ma non importa: premiamo l'impegno.

Money Quote: È un tema studiato anche in Italia (si veda il numero del 1995 di Parolechiave curato da Claudio Pavone intitolato «La memoria e le cose») che fa presagire l'esito di questa «storia come feticcio»: quando tutti gli archivi saranno digitalizzati, o si sapranno «mettere in opera» i documenti (come sosteneva Foucault) oppure lo storico d'archivio non avrà più senso.

???, mi chiedo.

Impressionante anche l'occhiello del pezzo: LA PSICOANALISTA AMERICANA KAPLAN RIFLETTE SUL «VOLTO PRIMITIVO DEL MONDO CONTEMPORANEO». Sergio Romano dev'essere lì che gongola mentre rilegge la biografia del Savonarola.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Grande, sto ancora ridendo sulle terre irredente :-)