28.7.08

Adalpina, butta la prolunga...

UNA COSA CHE mi sono sempre chiesto, dando per scontato che le auto e i motorini elettrici diventaranno la norma prima di quanto non si creda, è come diavolo si farà a ricaricarli. Perché uno che abita al quarto piano e non ha il garage, che fa, butta la prolunga dalla finestra? E soprattutto, se una batteria ci mette alcune ore a ricaricare, come si fa quando si sta viaggiando e si deve fare la ricarica? Pranzo al sacco nel distributore elettrico?

Sono sempre più convinto che il mondo di domani dovrà essere radicalmente diverso nelle abitudini-stili di vita e non solo nelle tecnologie.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Ho notato che a Roma l'ATAC (azienda municipale dei trasporti) ha già impiantato delle paline per la ricarica gratuita dei mezzi elettrici.
Il problema della ricarica durante i lunghi viaggi a lunga percorrenza rimane.
Sarebbe bello e utile che le aziende che forniscono energia iniziassero a ideare dei contratti che prevedano dei contatori adibiti al ricarico veicoli, magari da installare anche in esterna.