ARRIVA AIR FRANCE-KLM e ci troviamo a mangiare rane fritte con la crema acida sul Milano-Roma un po' a tutte le ore. Il che sarebbe anche un bel paradosso, visto come è andata la negoziazione con i franco-olandesi prima dell'estate. Perché in effetti Air France era il candidato ideale: ha la liquidità e il know-how non solo di un gruppo aeronautico globale ma anche per come si fanno le fusioni tra grandi compagnie aeree. Senza dimenticare che i francesi hanno scolpito nel loro Dna il rapporto con la burocrazia statale: capiscono le problematiche e sono abituati da secoli a venirci a patti. Era insomma un ostacolo psicologico in meno. All'epoca. Ma oggi?
Intanto non va dimenticato che gli olandesi, che erano in rosso marcio a causa della supermulta pagata proprio ad Alitalia - unico anno recente in nero della nostra compagnia -, sono bravi soldatini che di solito fanno quel che gli viene detto. Noialtri manco in fotografia e se chiedono per favore, e i francesi questo lo sanno benissimo.
Oltretutto, stiamo sulle palle in maniera viscerale agli olandesi, che non ne possono più di vedere torme di italiani nei coffee shop di Amsterdam mentre gli amministratori delegati di Alitalia del passato li pigliavano per le mele. E i manager francesi secondo me nutrono sentimenti analoghi per l'Italia: ce lo vedete Spinetta che torna a Roma felice dopo che l'ultima volta ha fatto la figura del pirla? (Passare un paio di mesi in trattativa per il numero uno di Air France-Klm e poi chiudere con un pugno di mosche, nei grandi consigli di amministrazione è, comunque la si rigiri, una bella figura di cavolo. Una figura che non vuoi neanche prendere in ipotesi di ripetere, perché poi ti licenziano).
Se quelli di Air France-Klm non si sono bevuti il cervello - o se Alitalia questa volta non gliela regaliamo davvero - secondo me questi non si fanno neanche vedere. Oui...
23.9.08
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