SE AYN RAND e George Orwell si fossero seduti insieme attorno ad un tavolo per progettare un videogioco, sarebbe uscito fuori questo BioShock, piccolo capolavoro di Ken Levine pubblicato da TakeTwo. Ambientato in un universo alternativo in cui negli anni Sessanta esisteva una città sottomarina, Raputre, costruita sulla base di una utopia alla Ayn Rand finita però male, e controllata da tecnologie degne del miglior George Orwell, è una storia adrenalinica in soggettiva, di lucida e rara bellezza visiva.
È previsto che a fine anno esca il seguito, BioShock 2, mentre c'è da dire che, vista la forte trama "etica" di questo primo capitolo, se n'era pensato di trarre un film. I lavoro erano affidati a Gore Verbinski, regista che già si era dedicato precedentemente a Pirates of the Caribbean. Però i costi sono esplosi, superando la soglia dei 160 milioni di dollari previsti per girare a Los Angeles, e lo studios in carica ha deciso che il progetto starà in pausa fino a che non trovano un'altra location in cui sia possibile contenere radicalmente la spesa. Probabilmente Londra, che ha basse tasse e incentivi finanziari per chi gira film. E le maestranze parlano inglese (come in Canada, Nuova Zelanda e Australia, oramai però non più convenienti)
27.4.09
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