SONO PASSATI SETTE anni dal primo appuntamento con Ice Age, cioè L'Era Glaciale creata da quei Blue Sky Studios che si sono rivelati l'arma segreta di 20th Century Fox in un'epoca di dominio assoluto della Disney grazie a Pixar. Sette anni, tre film e altrettanti corti. Una nota importante subito al principio: il personaggio dello "scoiattolo con i denti a sciabola", vale a dire Scrat, comincia a trovare nel terzo appuntamento cinematografico finalmente il posto che merita, accennando a inserirsi nella trama del film. È importante, perché fin dal primo film della serie Scrat è stata la cosa più "forte" e al tempo stesso quella che poi non c'entrava niente con la trama del film stesso.
In Ice Age 3: Dawn of the Dinosaurs c'è maturità di temi e complessità della trama. La transazione è legata al fatto che, nonostante il passaggio al 3D, il senso di meraviglia della computer grafica è ormai attenuato nella mente degli spettatori. Per stupire e appassionare adesso ci vogliono personaggi, storie, situazioni con le quali stabilire un legame empatico e per le quali meravigliarsi. Il film ci riesce: alla fine, quando i fili vengono rimessi assieme, le lacrime del pubblico sono quasi scontate.
C'è da segnalare una crescente attenzione a segmenti di azione pura, stile Looney Tunes, da videogioco. Sia per quelli già pronti che per rallegrare una generazione di spettatori che al cinema si aspettano qualcosa in più della loro Xbox.
30.8.09
Ice Age: Dawn of the Dinosaurs
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