CI SONO CERTE cose che hanno il potere di rilassarti e gratificarti. Ad esempio, una giornata di sole dopo tre di pioggia. Oppure, dopo un giro lungo una settimana attraverso il Centro Italia, tornare e trovare che è ripartita la tua serie televisiva preferita: Californication. Terza stagione, come - se non meglio - delle precedenti.
Il prodotto è quasi adolescenziale nella sua costruzione e ha caratteristiche plausibili solo grazie al realismo spinto della produzione: sembra di sentire l'odore dell'oceano che si alza dalla passeggiata di Venice Beach e il vento che ti morde sulla Porsche da crisi di mezza età di Duchovny. Per ventitré minuti ogni settimana è possibile perdersi in questa "città delle donne" all'americana, dove a 49 anni lo scrittore aggressivo e trasgressivo Hank Moody ha tutte, dai 23 ai 60, che gli si buttano ai piedi (o da quelle parti, insomma). E dove la sua ex è anche la sua migliore amica, insieme a sua figlia
Amo la fantascienza e i romanzi per un pubblico juveniles. In questo caso Californication è letteratura consolatoria all'ennesima potenza. Proprio quello di cui c'è sempre bisogno, soprattutto di questi tempi.
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