3.11.09

Hank Moody is back again

CI SONO CERTE cose che hanno il potere di rilassarti e gratificarti. Ad esempio, una giornata di sole dopo tre di pioggia. Oppure, dopo un giro lungo una settimana attraverso il Centro Italia, tornare e trovare che è ripartita la tua serie televisiva preferita: Californication. Terza stagione, come - se non meglio - delle precedenti.

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Il protagonista è David Duchovny, che sta vivendo una seconda vita professionale dopo la parentesi dei telefilm soft-core (beh, anche qui non scherza, ma almeno c'è un senso). In Italia è stata ampiamente promossa un annetto fa, pure con le pubblicità sui tram a Roma e Milano, cercando di fare il gioco dei canali satellitari e a pagamento (negli Usa, visti i contenuti, può andare solo sulla tivù via cavo, vale a dire Showtime in questo caso). Non so però con quale successo.

Californication02 

Il prodotto è quasi adolescenziale nella sua costruzione e ha caratteristiche plausibili solo grazie al realismo spinto della produzione: sembra di sentire l'odore dell'oceano che si alza dalla passeggiata di Venice Beach e il vento che ti morde sulla Porsche da crisi di mezza età di Duchovny. Per ventitré minuti ogni settimana è possibile perdersi in questa "città delle donne" all'americana, dove a 49 anni lo scrittore aggressivo e trasgressivo Hank Moody ha tutte, dai 23 ai 60, che gli si buttano ai piedi (o da quelle parti, insomma). E dove la sua ex è anche la sua migliore amica, insieme a sua figlia

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Amo la fantascienza e i romanzi per un pubblico juveniles. In questo caso Californication è letteratura consolatoria all'ennesima potenza. Proprio quello di cui c'è sempre bisogno, soprattutto di questi tempi.

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