IL SOLITO, MERAVIGLIOSO Matteo Bittanti...
Money Quote 1: La narrazione tradizionale è un monologo. I videogame sono dialoghi, conversazioni. Ergo, non ha senso parlare di videogame come romanzi interattivi o film interattivi. E’ la sindrome dello specchietto retrovisore, per dirla con McLuhan: considerare i new media come semplici rimediazioni dei media che li hanno preceduti, ma solo perché ci mancano le categorie concettuali per comprendere appieno gli aspetti innovativi che li caratterizzano. I videogame non sono storie, ma campi da gioco high-tech, parchi a tema deliranti popolati da mostri e altre aberrazioni
E poi...
Money Quote 2: I new media non sostituiscono quelli che li hanno preceduti, ma li completano e li ampliano. Per cui, i videogame non uccidono il libro. Semmai il libro si evolve e diventa digitale. Spero che prima o poi qualche game designer si svegli dal torpore hollywoodiano e decida di adattare in forma videoludica la tetralogia post-apocalittica di J.G. Ballard: Il vento dal nulla, Il mondo sommerso, The Burning World e The Drought. Perché non mi basta leggere Ballard – o vederlo sullo schermo – voglio vivere le sue visioni malsane. E il videogame è l’unico medium che mi consente di farlo.
L'occasione è il commento al libro di Paolo Caredda, Altri giorni, altri alberi
1.12.09
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