PRIMA NOTAVO COME David Pogue, il giornalista che per conto del New York Times cura la "tecnologia personale", nella sua recensione dell'iPad sembrasse un po' fuori forma. L'idea è che l'uomo sia intelligente, ma la scelta di fare una doppia recensione, mezza per gli smanettoni e mezza per gli utenti "casuali", per quanto intellettualmente intrigante (mette al centro il tema di fondo dell'iPad, cioè la sua natura innovativa che viene male accettata dagli utenti più esperti), nell'esecuzione suona assai male.
Poi però Pogue, siccome è un cavallo di razza, spiega in rete che sulla carta "non c'è mai abbastanza spazio per dire tutto quel che si deve quando il prodotto in prova è così differente dagli altri". E nella "estensione" online del NYTimes Pogue allora fa il fiore. Insomma, ha il guizzo mentre risponde alle domande dei lettori, proprio quando uno chiede "Ma davvero ci si aspetta che io compri questo aggeggio se già ho un portatile e un iPhone?".
Guardate cosa risponde: "A dire il vero, non dovete comprarlo. L'acquisto è totalmente facoltativo. Detto questo, è un po' strano, perché iPad è davvero molto differente sia da un portatile che da un iPhone. Credo che le persone abbiamo delle difficoltà con l'idea che l'iPad sia una nuova categoria, qualcosa diverso da tutto quello a cui erano abituati prima. In realtà tutto quello che le persone fanno nella loro testa è compararlo con le cose che hanno già usato prima".
"Ma io ve lo devo dire: lo schermo e il software multitouch rendono l'iPad molto, molto differente da un portatile, e la dimensione dello schermo stesso lo rende invece molto, molto differente da un iPhone. Insomma, è qualcosa di completamente nuovo. E così, sì, se vi piace, dovreste proprio comprarlo, in aggiunta al vostro portatile e al vostro iPhone".
Perfetto, non trovate?
1.4.10
La stanchezza e poi il guizzo del solista
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