21.8.10

Il web è morto, viva il web

WIRED SCRIVE CHE la grande rete di link ipertestuali forgiata da Tim Berners-Lee e da Netscape è passata a miglior vita, schiacciata da altri flussi di dati che percorrono l'infrastruttura dell'Internet. Wired scrive questo per dire che in realtà è arrivata al capolinea anche l'energia magmatica che viene generata dalla struttura organizzata dal basso e priva di coordinamento centrale del web. Con il protocollo dell'http finisce insomma l'era dei piccoli innovatori e comincia quella dei grandi accentratori di potere. Si torna all'era dei monopoli, degli oligopoli e delle multinazionali. Dal far west all'Impero.

L'idea di Wired viene criticata da più parti, i dati messi in discussione, il loro significato rigettato. Le contestazioni mostrano la debolezza della tesi di Wired, che però, pur nel suo paradosso, è ben costruita dal punto di vista retorico e pienamente documentata. L'articolo costruisce senso, dispone aziende, persone e tecnologie (Google, Apple, Steve Jobs, Web 2.0 etc) in maniera coerente nella mente dei lettori. L'idea di Wired è poca cosa, insomma, ma l'esecuzione è potente.

Ps: Non è la fine del web. Ma, se proprio lo volete sapere, questa è la vera fine del web...

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