6.10.10

Il problema del voto elettronico

OGGI DI VOTO elettronico si parla molto meno, almeno rispetto a qualche anno fa quando andava parecchio di moda. Male, perché in realtà i lavori per avere dei comizi elettorali digitali non sono interrotti, anche qui in Italia. Il voto elettronico, a differenza di quello cartaceo, espone in maniera enorme le elezioni al rischio di brogli. Lo sosteneva Enrico Deaglio per le elezioni presidenziali americane perse da Al Gore, lo sostiene anche un nutrito manipolo di esperti. Uno di questi- J. Alex Halderman che fa il professore di informatica - si è messo di buzzo buono e in Michigan, in un test aperto per vedere la robustezza dei sistemi il cui uso è previsto per le elezioni nel Distretto di Columbia, ha fatto capire perché votare su un computer non va bene.

Money Quote: As Halderman himself explains at his blog, Freedom to Tinker, "Within 36 hours of the system going live, our team had found and exploited a vulnerability that gave us almost total control of the server software, including the ability to change votes and reveal voters’ secret ballots."

"We collected crucial secret data stored on the server, including the database username and password as well as the public key used to encrypt the ballots," Halderman continues. "We modified all the ballots that had already been cast to contain write-in votes for candidates we selected. ... We also rigged the system to replace future votes in the same way. We installed a back door that let us view any ballots that voters cast after our attack. This modification recorded the votes, in unencrypted form, together with the names of the voters who cast them, violating ballot secrecy."

Nessun commento: