7.1.11

Cosa succede adesso che Apple ha presentato Mac App Store

UNA RIFLESSIONE VELOCE su Mac App Store, che è arrivato da meno di due giorni. Tre punti.

1 - Per chi è abituato ad avere tanto software cracckato (che su Mac è anche facile, per dire), questo segna la fine di un'era. Bisogna entrare nell'ordine di idee che le applicazioni si pagano. Oppure si cercano alternative ree.

2 - Aumenta la stabilità e la sicurezza della macchina su cui si lavora: le installazioni, gli aggiornamenti e le configurazioni diventano semplici e gestite centralmente

3 - Aumenta la sicurezza dei dati: adesso basta fare un backup dei dati (la home con i dati: posta, documenti, configurazioni particolari) per essere sicuri, perché su una nuova installazione o una nuova macchina si possono reinstallare le applicazioni già comprate, che rimangono nella nuvoletta di Mac App Store, cioè su internet.

La conseguenza non la vedremo subito, ma la premessa è rivoluzionaria. Secondo me più facile capirlo se lo si prova che semplicemente pensandoci. La conclusione? In questo momento solo Apple ha sviluppato una strategia alternativa a quella del sistema operativo/negozio/computer tutto su internet di Google, cioè il ChromeOS e le relative apps che rimangono in rete. Le cose si fanno molto, molto interessanti.

Una postilla. Questo della gestione delle applicazioni e quella dei dati sono due dei tre grandi problemi. L'altro è la gestione delle identità digitali: passiamo un sacco di tempo a fare log-in log-out da servizi dei tipi più diversi, mettendo password da tutte le parti. Solo ricordarsele è un dramma. Il rischio da evitare ovviamente è di usare sempre la stessa. Però ti passa la voglia, alla lunga.

Bene, questo è l'altro fronte che dovrà essere presto affrontato, IMHO. Google con Gmail è già un pezzo avanti, Apple (che ha MobileMe e iTunes/App/Mac App store) potrebbe seguire molto presto. Anche qui, spero di vederne delle belle molto, molto presto.

5 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Per me non cambia nulla visto che Apple ha ignorato tutti coloro che sono rimasti a Leopard.

Quanto al Mac App Store, mi sembra che, avendo eliminato completamente le versioni trial, molta gente si troverà costretta a comprare software senza sapere se è esattamente ciò di cui ha bisogno. Dovrà fidarsi delle descrizioni e degli eventuali commenti ma... non potrà provarla in prima persona.
Questo è i prezzi relativamente invitanti (specie per le utility) farà acquistare con leggerezza gli utenti... ma non è detto che li soddisferà veramente. Un po' come già accade nello store delle App per iPhone.

Preferisco Bodega che, oltre ad avere ancora software per PowerPC, tra le altre cose permette anche il download delle demo.

Camillo ha detto...

1Password... no? A me è utilissimo...
Lo store Mac non mi convince molto.., ma io sono fuori target per età ed uso... per cui avranno certamente ragione loro....

Anonimo ha detto...

Ok per il software legale ed acquistato regolarmente. Va bene i prezzi più accessibili. Molto bene la vetrina offerta, sia in fatto di visibilità che comodità di installazione.
Bisognerà vedere come verrà gestito il discorso utenze, visto che mi sembra di ricordare che il singolo programma possa essere installato su due macchine (un portatile e un fisso), a patto che non venga usato contemporaneamente, mentre per adesso il Mac App Store offre soltanto licenze singole (magari sbaglio in entrambi i casi).
In ogni caso è un bella cosa per tutti, sviluppatori, utilizzatori e soprattutto Apple.
Nik

Anonimo ha detto...

ehm, glielo dite voi che il Mac App Store è stato crackato nel giro di 24 ore e, di fatto, questo inficia tutte le altre sue considerazioni? ;) Io non me la sento di dirglielo.

Antonio ha detto...

@Anonimo2: il sistema (ancora) non è stato craccato, sono alcuni sviluppatori che non hanno implementato il codice per il certificato digitale, creando così programmi che possono essere copiati. Non è la stessa cosa.

@Anonimo1: le licenze sono multicomputer e pari alle autenticazione con iTunes, cioè 5 macchine contemporaneamente, anche se non c'è una voce chiara che lo dica: http://www.apple.com/legal/itunes/it/terms.html#APPS Va aggiunto però che, se si deautentica una macchina, si può usarne un'altra

@Camillo: 1Password mi fa un po' paura, se devo essere sincero (e costa un botto!)

@Gloutchov: concordo che la mancanza delle versioni trial (e la poca comprensibilità di cosa sia il software che viene venduto, in alcuni casi) lo renda un po' povero. Il punto sono i prezi: il Mac App Store non diventerà un vicario dell'App Store perché il software per Mac è grosso e costoso. A parte giochini e utility, infatti, i "grossi" programmi costano un botto, cioè quanto costavano prima o molto meno, ma non certo 79 centesimi...