MI HA SEMPRE affascinato la compagnia aerea numero due in Italia: fondata da uno con un nome buffo, pluricanditata al fallimento, taluni sostengono vera causa di tutta l'ultima fase di casino con Alitalia (sembrava dovesse comprarsela lei, poi la manovra di salvataggio di Alitalia è stata praticamente un gigantesco passaggio per salvare Air One, senza che nessuno ne parlasse: il candidato acquirente aveva più difficoltà dell'acquisibile), candidata a scomparire come brand, adesso risorge lentamente. Prima a Malpensa, ("Pariamo dal terminal 1, il più vicino alla città") nella forma del brand low cost di Alitalia (con buona pace di Alitalia Express e di Volare) e adesso espande la sua base di operazioni aprendo anche a Pisa. Chissà, magari domani diventerà una azienda separata da Alitalia, ripulita dai debiti, con aerei nuovi (quelli che Toto aveva prenotato a suo tempo costavano un botto e non se li poteva permettere neanche se lo finanziava il signori General Electric in persona) e un sacco di clienti. Mah.
Nel frattempo, notizie da Malpensa, dove ero ieri sera in attesa di partire per Parigi. Alitalia ha chiuso la saletta nell'area A. Secondo il cartello, i clienti business o dotati di Ulisse, Freccia Alata e Freccia Alata Plus, dovrebbero andare in quella della Sea-Mi. Solo che quelli della Sea-Mi, che spero sempre un'alluvione se li porti via tutti, accettano solo le Freccie Alate/Plus esclusivamente con biglietti (business o no) solo per Roma e Pescara. Tutte le altre destinazioni Alitalia, Air France, Klm, Delta e via dicendo, no. Strano, vero? E quando glielo dici, fanno spallucce, come se ti dicessero: scemo, dovevi volare Lufthansa. Però...
Comunque, con le persone al pubblico non si litiga mai se non per loro errori personali, quindi me sono tornato dal satellite A fino alla zona del mega negozio duty free (l'autogrill dell'aeroporto, praticamente: per andare ai gate devi passare da dentro il negozio, dopo aver dribblato il mozzarella bar obika: mancano solo i venditori di tappeti e il cieco che fa l'elemosina con il cappello di Borsalino e poi ci sono tutti), e da lì alla saletta Air France/Klm. È dispersa dietro, dopo i cessi e in fondo a un budello inquietante di corridoi ritagliati alla rinfusa. Di fronte c'è l'altrettanto sfigata saletta di Lufthansa (tanto per dire quanto sia coerente Sea-Mi). Manca quella di British e siamo al completo: secondo me li tengono nel baracchino del parcheggio dipendenti. Oltretutto, quelle del terminal 1-A sono tutte salette cieche, senza finestre (proprio come quella di Sea-Mi, se è per questo), tanto da far pensare che varrebbe la pena prendere il treno e decollare da Zurigo, la prossima volta. Ma tant'è. Un giorno arriverà l'alluvione anche per loro, quelli di Sea-Mi, no?
2.2.11
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