I FATTI LIBICI mi hanno fatto venir voglia di cercare alcune cose sparpagliate nei miei ricordi. Cirenaica, Tripolitana: in tutti gli esami che ho fatto (dalla scuola dell'obbligo fino alle selezioni per la specializzazione) mi hanno sempre chiesto "il fascismo", in un modo o nell'altro. Accanto alla Cirenaica c'è la storia del Silfio, la pianta miracolosa per greci e romani adesso completamente estinta (e sono fantasiose le storie sull'effettivo uso di questo gigantesco finocchio selvatico) e quella dello straordinario Arco dei Fileni, fatto da Mussolini e disfatto da Gheddafi praticamente il giorno in cui fece la rivoluzione.
L'Arco, che sembra preso da un fumetto o da un film di fantascienza futurista, era stato costruito nel niente che marcava il confine tra Cirenaica e Tripolitana. Progetto di Florestano Di Fausto, realizzazione - manco a dubitarne – di Italo Balbo.
Sono inciampato per semplice fortuna nella storia di un graduato che ha prestato servizio dal '36 fino all'armistizio. Bella. Lui si chiama Cesare Pozzi e costruisce La mia guerra come un album illustrato di tante foto con didascalie essenziali ma tutt'altro che povere. Rende con garbo e ironia la prospettiva di chi è passato attraverso l'ingranaggio della Seconda guerra mondiale. Così, oggi penso alla Libia, che già immaginavo nella lista delle rivoluzioni del 2011 (dopo cosa ci sarà, il Medio Oriente?) e navigo.
Money Quote: El Agheila, gennaio 1942 Lo Stato Maggiore del Gen. Rommel (l’ultimo a destra che parla con il Gen. Navarrini) poco prima di sferrare l’attacco del 21 gennaio che ci porterà sino ad El Alamein. Attacco sferrato in seguito ad un marconigramma inglese che io stesso ho intercettato.
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