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La storia dei Transformers questa volta prende una piega più "planetaria" e la bella di turno (una segaligna ma spettacolare Rosie Huntington-Whiteley) è ancora più stellare di sempre. John Turturro, da comprimario nobilita il film, mentre gli altri attori passano decisamente in secondo piano. Il centro della scena è come al solito per questo Transformers: Dark of the Moon per la "rivelazione" di cinque anni fa: Shia LaBeouf. Il giovane ha tre espressioni (timido, stupito, drammaticamente affaticato) e le usa spesso a sproposito, ma ricorda la leva dei bassotti alla Michael J. Fox (che però aveva un oceano di espressioni in più e il senso di quando usarle) e quindi piace tanto a Spielberg e soci. Anche se ricordasse il pastore maremmano del giardiniere di Spielberg e soci andrebbe bene lo stesso, quindi da questo punto di vista bisogna mettersi il cuore in pace.
Invece, il film non è da sottovalutare. Dal punto di vista degli effetti speciali fa, negli ultimi 75 minuti, quello che Terminator 2 ha fatto venti anni fa (1991) e The Matrix nel 1999. Alza la barra del settore. E di parecchio. Quindi: da vedere al cinema, (per poi dimenticarlo, ma sempre da vedere...).
1 commento:
Antonio, concordo pienamente con la tua recensione.... in effetti ero curioso di vedere cosa hanno fatto per "alzare la sbarra" e ti assicuro che $27 per vederlo in IMAX 3D li vale tutti!
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