28.11.11

Le radici del cielo (2011)

MILANO, INTERNO GIORNO. Due scrittori, un giornalista e un editore dietro al tavolo delle presentazioni. Siamo al terzo piano del negozio Mondadori di piazza Duomo. All'evento partecipano una trentina di persone. Sullo schermo alle spalle dei partecipanti, girano tre o quattro immagini. C'è la quarta di copertina del libro che viene presentato, l'immagine di copertina, un altro paio di alleggerimenti e una strana foto. C'è un giovane uomo, giacca e maglietta, che tiene in mano il suo libro. Lo sfondo è quello di una fiera. Ma dietro di lui, a fargli da ala, due militari in mimetica da combattimento, l'arma lunga bene in vista, la maschera antigas e l'elmetto.



Accanto a me la giovane ragazza che si occupa delle relazioni pubbliche per l'editore si lamenta, ma suona più che altro come perplessa. Perché nessun giornale viene a sentire la presentazione del libro? Lo scrittore è di talento riconosciuto, l'altro addirittura è già un caso letterario. Ma nessuno lo vuol vedere. Mi volto a guardare nella sala: ci sono giovani, anziani, forse anche un paio di "fuori quota" che cercano solo da sedersi durante un pomeriggio passato alla Mondadori (e poi confidano magari in un aperitivo offerto dall'editore), la signorina che gestisce lo spazio. Però è vero: nessun giornalista. E neanche nessun fighetto del mondo artistico-culturale milanese, di quelli che non si lasciano mai sfuggire una presentazione di libro "importante". Sembra più un incontro di appassionato del Signore degli Anelli, per dirla tutta. E, ripeto, di giornalisti, neanche l'ombra.

L'arcano è abbastanza semplice: il piccolo editore di Terni si occupa di un settore che per la cultura italiana è tabù. Si chiama Multiplayer.it e il suo business sono i portali di informazione dedicati ai videogiochi, oppure le riviste di trucchi e soluzioni, e da qualche tempo anche un nuovo filone. Multiplayer.it è stata fondata da Andrea Pucci, a occhio e croce trentacinque anni: un'età che di solito da noi viene buona per fare ancora qualche stage in azienda, magari non retribuito. Accanto a lui c'è un giornalista che è un po' un irregolare dei circuiti tradizionali, condannato al "freelanciato a vita", come si dice: Luca Crovi, che scrive di libri e altro per il Giornale, per Bonelli, per RadioDue.

Il mercato dei videogiochi è questo: un UFO che compare all'improvviso, minaccioso e adatto ad essere stigmatizzato. Dieci giorni fa, alla Games Week di Milano, sono stato invitato a parlare a un incontro gremito da un paio di centinaia di spettatori. Tema: come mai la stampa tradizionale demonizza i videogiochi? Perché noi giornalisti siamo dei cialtroni, mi è venuto da rispondere. Adesso, anziché demonizzare, semplicemente ignoriamo.

Ignoriamo, ad esempio, che in un momento di massima crisi per quanto riguarda l'editoria in generale e il romanzo in particolare, c'è un editore che viene dal web e va verso la carta. E che pubblica un romanzo da ventimila, trentamila copie senza avere uno straccio di recensione sui giornali o sui canali tradizionali di informazione. Il romanzo è un tomo di più di mille pagine, un chilo e mezzo, praticamente intrasportabile. Si chiama Metro 2033 e l'ha scritto un giovane russo prima sul web e poi l'ha pubblicato creando addirittura una sua casa editrice. Hanno tratto anche un bel videogioco. E poi il russo, che si chiama Dmitri Glukhovsky, non si è fermato e ha creato un universo, invitando decine di scrittori a pubblicare titoli che seguano le "regole" della sua creazione. Ha fiducia nella saggezza delle piccole folle.

Sono stati pubblicati dalla sua casa editrice russa ben venti libri di Metro 2033 Universe. In Italia tocca a Tullio Avoledo. Che è uno scrittore di un certo livello, uno che viene pubblicato da Einaudi, per dire. Eppure, basta che "tocchi" il genere della fantascienza, quello che nel nostro Paese viene schifato da molti (e occupato da una conventicola di pochi quasi noti) per scomparire prontamente dal radar.

Avoledo ha scritto "Le radici del cielo"? E che cos'è? Chi lo pubblica? Chi? Multiplayer.it? E tratta di cosa? La fine del mondo, l'apocalisse nucleare, un gruppo di sopravvissuti nelle catacombe romane? Un prete che parte alla ricerca del Papa scomparso in mezzo a una Italia devastata dalle radiazioni, dai mutanti, dagli zombi? State scherzando vero?

Non lo so, non riesco a immaginare altra possibile conversazione per sancire un distacco più netto tra quel che ha senso raccontare dell'editoria e quel che invece ha senso lasciar scomparire. Ma è un modo antico, datato, ormai non più attuale. Ci sono altri canali. Glukhovsky ha costruito il suo piccolo impero editoriale usando la rete per collaborare, come dice lui per affinare il materiale grazie ai suggerimenti dei lettori mano a mano che metteva i capitoli in rete liberamente, e senza una recensione che fosse una oggi ha venduto più di cinque milioni di copie venendo tradotto in 35 lingue. In Italia ha fatto qualche decina di migliaia di copie, tutte grazie alla rete.

Avoledo ha venduto il suo romanzo direttamente alla casa editrice russa, con prima uscita in Italia e intanto traduzione in russo (e poi chissà in quali altre lingue) per dare "polpa" all'universo. Certo, non è letteratura come quella che potremmo immaginare di trovare nel Canone occidentale di Harold Bloom, però. Però succede adesso, succede qui, e succede in un mercato dell'informazione nel quale, a quanto pare, si può sempre più fare a meno dei pigri e cialtroni imbrattapagine, che non sanno più neanche ascoltare la pancia della società e raccontarne i gorgoglii e i borbogli del suo ventre sempre più gonfio.

Intanto io, dopo essermi sbafato i due romanzi di Glukhovsky, mi sto leggendo Avoledo. Che merita. Tanto quanto merita un divertimento leggero e di intrattenimento. Ma si sa, ci vogliono parecchi anni prima che la critica scopra che era Emilio Salgari quel tizio finito male che scriveva romanzetti d'avventura. E la storia adesso si ripete.

2 commenti:

Massimiliano ha detto...

Un link? :-)

Antonio ha detto...

tipo:
http://edizioni.multiplayer.it/libri/le-radici-del-cielo-metro2033universe/
:-)