NEL 1999 FANNO un remake della Mummia, un buon film scritto e diretto da Stephen Sommers. Viene talmente bene che nel 2001 fanno un remake. Sembra quasi sia stata ricostituita una mitologia parallela a quella di Indiana Jones. Le cose vanno davvero bene e si pensa di fare addirittura uno spin-off della serie (che proseguirà poi con un terzo sequel nel 2008, questa volta ambientato in Cina e decisamente oltre la misura).
Lo spin-off del 2002 prende un personaggio secondario, il mitico Re Scorpione, un re pre-dinastico, antico anche per l'Antico Egitto pre-dinastico, e ne fa il protagonista del primo capitolo, che è oltretutto uno spin-off. In effetti, tutto il film è costruito attorno a Dwayne Johnson (detto The Rock), che è l'ennesimo lottatore di wrestling e/o culturista prestato al cinema. Ne viene fuori un onesto polpettone in cui l'iperrealismo degli effetti speciali che veniva già celebrato nella Mummia adesso la fa da padrone.
Però i risultati non ingranano e, per il sequel dello spin-off si pensa di ripartire ancora da più indietro: letteralmente da Hammurabi, trasformando il Re Scorpione in un mitologico militare che cresce e combatte sfidando la magia, gli dei, incontrando addirittura un bardo greco e innamorandosi di Cassandra. Siamo nel territorio del più puro "peplum", questa volta pensato direttamente per il mercato dell'home video, ci ripensano e il film va nei cinema nel 2008.
Non paghi di aver riazzerato la storia trasformando un re dell'Egitto predinastico in una figura chiave dell'Impero accadico (il più antico impero della storia semplicemente perché il più antico di cui si abbia notizia oggi). Si sovrappongono memorie storiche con invenzioni di sceneggiatura. Si tratteggia la creazione del Re che è anche creato dagli Dei. Si perde però un'ottima occasione: incastrare nel film la storia mitologica di Sargon, figlio di una bellissima sacerdotessa che lo abbandona in un cesto alle acque del Tigri o dell'Eufrate, viene salvato da un povero operaio che lo cresce talmente bene da farlo diventare consigliere del re, al quale poi Sargon si ribella fondando la città di Akkad e il conseguente impero su cui regna per 56 anni unificando tutto il mondo conosciuto, a differenza di Mosé, che pure aveva avuto lo stesso tipo di battesimo dell'acqua.
Ecco, tutto questo non c'è. In compenso c'è questo divertente mix di quasi 5mila anni di storia compressi in un'ottica quasi creazionistica (non ci sono i dinosauri ma ci manca poco: c'è il Minotauro) e new age con l'Ade che è un luogo della mente piuttosto interessante da esplorare perché sembra il punto più forte del lato oscuro della forza sul pianeta Dagobah.
Non appagati dai tre film della Mummia e dai due del Re Scorpione, gli avidi produttori della Universal si gettano a corpo morto nel terzo capitolo del Re Scorpione, una produzione neanche tanto economica ma pensata direttamente per il mercato dell'home video. E questa volta rimane tale. Siamo in un secondo sequel che questa volta segue davvero il primo capitolo del Re Scorpione e getta un ideale ponte con il secondo capitolo della Mummia (dove effettivamente compariva per la prima volta il Re Scorpione). C'è molta indecisione, il racconto prosegue in maniera singolare mettendo accanto al protagonista un guerriero teuteone, trasportando l'Alto Egitto in una specie di Sud-Est Asiatico in cui vagano i ninja, con gli elefanti indiani sempre pronti a combattere e con gli egiziani propriamente detti che sono caucasici e al limite quasi ariani, biondi con gli occhi azzurri, e vestiti come gli antichi romani. Qui il peplum sconfina nella leggenda.
Mentre ci sono voci che si prepari un quarto capitolo della Mummia, più o meno con lo stesso cast dell'altra volta, è singolare notare che nel Re Scorpione (la cui saga si auspica sia finita qui) ogni volta c'erano attori diversi. Il protagonista del primo, che interpreta Mathayus dicevo che è Dwayne The Rock Johnson, il secondo (quello che va nell'Ade a prendere la spada di Damocle) è il ben più giovane Michael Copon (ex Power Rangers, sostanzialmente scomparso dopo questo film) contrapposto al superculturista a campione di arti marziali Randy Couture nel ruolo del cattivo (che poi era il ruolo dello stesso Re Scorpione nel secondo film della Mummia) re Sargon.
Il terzo e ultimo capitolo ha come protagonista Victor Webster, accanto a lui c'è un cast demenziale, fatto di ninja, ex campioni di wrestling, gnocca asiatica e chi più ne ha più ne metta. Si va avanti per un'ora e tre quarti in un B movie davvero speciale, degno della fantasia di uno studente delle medie che ha finito il libro di storia antica, ha mangiato tutto lo strudel e si è addormentato guardando le tartarughe ninja mitanti. I nomi si sprecano (nel senso che dentro ci mettono anche Horus, visto che la volta prima era toccato ad Hammurabi), la storia cerca di recuperare i buchi immaginativi creati dai precedenti capitoli e alla fine c'è la sensazione che sia stato girato un film straordinario da qualche altra parte, mentre noi guardavamo questo. Inquietante l'immaginario asiatico che sconfina nel Giappone elettrico dei samurai.
Adesso cosa succederà? Forse faranno un nuovo capitolo della Mummia, forse addirittura riprenderanno in mano questa serie di film con budget progressivamente calanti del Re Scorpione. Chi può dirlo. Era una nicchia, valeva la pena parlarne.
4.3.12
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