10.8.13

L'importanza dello spinotto

È SERA TARDI, sto per addormentarmi. Mi ricordo che devo ricaricare l'iPad mini sul quale sto finendo di leggere alcune cose. Ormai ho spento tutto: è la luce dell'iPad a farmi da guida, ma come smetto di leggere lo schermo si spegne e rimane solo una lieve luminosità che entra dalla finestra. Non si riesce a vedere bene, la chiamerei senza timore "oscurità". Afferro il cavetto del caricatore che è già inserito nella spina accanto al comodino. Prendo il cavetto, trovo il "sotto" dell'iPad mini, azzecco il foro e lo innesto in un attimo. Il merito? Lo spinotto Lightning, che aveva fatto tanto clamore e sollevato tanti dubbi (compreso un odio irrefrenabile da parte di molti, arrabbiati perché Apple avesse cambiato i vecchi adattatori a 30 pin "a spazzola", e di altri perché Apple non era passata alla presa micro USB: "È un obbligo di legge, c'è una direttiva europa!", hanno tuonato alcuni.

Ora, a parte il fatto che inserire lo spinotto USB micro o mini o normale che sia in un apparecchio al buio, o dietro il computer, o in una posizione scomoda, è veramente ma veramente faticoso e sgradevole, c'è da aggiungere che di violazione di normativa europa NON si tratta. L'obbligo è di fornire trasformatori con presa USB, cosa che Apple fa da molto tempo prima di molti altri (mi viene in mente Nokia, per dire). Cioè, il cavetto dalla parte del telefono (o dell'iPad o dell'iPod) può essere fatto come si vuole, è dalla parte del trasformatore che deve essere 1) estraibile (e molti non lo sono) e 2) USB, per renderlo compatibile con altri cavetti. Infatti io con il caricabatteria dell'iPhone ci ricarico l'iPad mini ma ci ricarico anche il Kindle e tutti gli altri apparecchi (di cui ho il cavetto) che funzionano con questo standard. Il vecchio Nokia no, perché il cavetto è proprietario e neanche staccabile dal caricabatterie, per dire.

Comunque, che figata Lightning! Ma ci voleva un genio per capire che era il caso di fare degli spinotti simmetrici e reversibili? Mah...

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