IL FENOMENO RENZI io ancora non l’ho capito. Intendiamoci, penso sia principalmente una mia responsabilità: vivo più all’estero che in Italia, soprattutto per le mie letture di lavoro ma in parte anche fisicamente. Mi distraggo. Sono un po’ tardo. Insomma, sulle cose ci arrivo sempre dopo. Risultato: ancora sono rimasto davanti alla prima Leopolda a chiedermi cosa sia, per così dire ma neanche tanto.
Quindi Renzi nella mia testa è una novità. L’ho tutt’altro che metabolizzato. Eppure, ha già finito di fare il presidente della provincia della mia città (nella quale non abito più da 16 anni), il sindaco sempre di Firenze e poi è diventato anche il segretario del PD e quindi presidente del Consiglio. Tutto negli anni che non c’ero, comparendo dal niente, dal mio punto di vista di giornalista che ha seguito la cronaca e la politica fiorentina sino al 1998. Insomma, mi sveglio tardi, lo ammetto, ma forse meglio adesso che mai più.
L’unica cosa che mi sta tenendo in piedi, invece, è un’altra. Un’iniezione di aggiornamento forzato. Durante le vacanze di Pasqua ho letto il libro di una coppia di giornalisti “anziani” della mia città, Simona Poli e Massimo Vanni, e ve lo consiglio.
Loro sono tutti e due cronisti locali, come lo ero io tra il 1993 e il 1998. All’epoca loro avevano poco meno della mia età di adesso e, per me pischello, erano i modelli da guardare, gli esempi da imitare. Molto di quello che ho imparato sul campo non lo devo a quelli come loro, ma proprio a loro due e pochi altri (Manuela, Ennio e qualche altro nome rimasto attaccato). Altri di quella nidiata o della successiva a cui appartengo sono andati a fare altro o a fare lo stesso ma altrove (Martina, Vladimiro, Matteo e tanti altri me incluso) o sono cresciuti bene rimanendo dov’erano (uno per tutti: Marzio).
Torniamo al libro. Simona e Massimo seguono Renzi dagli esordi, per così dire: dieci anni di cronache in cui quel ragazzetto che suonava la chitarra negli scout è uscito dalla fila e si è fatto rapidamente avanti. Hanno messo assieme un bel libro, che si ferma a subito prima la sua nomina a presidente del Consiglio da parte di Giorgio Napolitano e raccontano con molta cronaca e poca fiction, nessuna improvvisazione “letteraria”, nessuno sbandamento romantico a favore o contro, la sua storia. Non so voi cosa abbiate letto su Renzi. Io ho fatto come si fa in cucina: sono andato da due cuochi che conosco bene, e devo dire che ho mangiato come si deve.
L’editore de Il seduttore. Matteo Renzi e la sinistra rosè si chiama Barbera. Lo trovate di carta qua e là, ma Amazon ha anche la versione Kindle a un prezzo interessante (attualmente a 4,74 euro) e ve lo fa leggere subito. Non vi metto link, sapete come fare eventualmente. Buona lettura.
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