TRUE DETECTIVE HA una serie di particolarità. È una bellissima serie televisiva, di quelle d'atmosfera, con una scrittura densa, ricca, approfondita, da seguire in lingua originale perché dentro ci passa di tutto, compreso l'accento del sud degli Stati Uniti o la capacità di costruire una storia attorno a pochi gesti.
Un'altra particolarità è che la storia è pensata e scritta da un solo autore (Nic Pizzolatto) e diretta da un solo regista (Cary Joji Fukunaga). Sono solo otto episodi, quindi la tensione e la velocità ci sono, oltre alla profondità, in una maniera che altre serie fortemente autoriali e originali (coem Mad Men, ad esempio) non riescono a raggiungere. Da noi una volta sarebbe stata uno sceneggiato in otto parti, qualcosa di più simile a un romanzo a puntate che non a una stagione televisiva.
Ancora, questa edizione di True Detective si basa completamente sulla potenza degli attori: sia dei comprimari e cast secondario (e chi fa i casting negli Usa è un genio, alle volte, per certe scelte fenomenali) sia dei due protagonisti che bruciano come due supernove: Woody Harrelson e Matthew McConaughey. I due sono andati veramente al di là delle loro capacità. La ricchezza di un film spalmata su otto ore: Peter Jackson potrebbe anche cominciare a pensarci. Ebbene, questa serie sarà la prima e l'ultima perché la prossima stagione avrà ambientazione, storia e personaggi completamente diversi.
Infine, la prossima stagione sarà sempre scritta tutta da Pizzolatto, ma questa volta si alterneranno registi diversi per seguire un percorso attraverso la California "minore" lontana da Los Angeles e altri posti topici dello Stato.
Ecco, se vi capita, vedetela. È un po' forte nei contenuti e nel linguaggio, in lingua originale non è affatto facile, ma vale la pena, credetemi.
4.7.14
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