A quanto sostiene il gruppo Condé Nast, adesso molti si starebbero dopando, facendo venire fuori cifre virtuali che non esistono nella realtà. Se i criteri di diffusione venissero rivisti con analisi più "realistiche" le copie digitali diminuirebbero sensibilmente.
A parte l'effetto sui periodici del gruppo Haerst in Italia, la vera mazzata arriverebbe al quotidiano del Sole 24 Ore, che rischia di vedersi togliere 110mila copie, passando da 382.000 copie diffuse complessive (marzo 2016) a 270.000.
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